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CONSUMI E NUOVE TENDENZE

Pasqua in zona rossa, 7 italiani su 10 la passeranno ai fornelli per recuperare il buon umore

Indagine Sanbittèr: “cooking therapy” e aperitivo virtuale per scacciare i malumori. Il 39% berrà alcolici: vino, birra ma anche cocktail
Cucina, ITALIANI, PASQUA, SANBITTER, Non Solo Vino
Pasqua in zona rossa, 7 italiani su 10 la passeranno ai fornelli per recuperare il buon umore

La cucina come “cooking therapy” per aumentare la sensazione di benessere, l’aperitivo virtuale per scambiarsi gli auguri con amici e parenti, dolci, cocktail e appetizer per scacciar via pensieri e malumori: come lo scorso anno ci attende una Pasqua blindata in casa, senza grandi tavolate con amici e parenti e gite fuori porta all’aria aperta, ma per non farsi prendere dalla tristezza quasi 7 italiani su 10 trascorreranno le festività pasquali dedicandosi principalmente ad attività culinarie, per riappropriarsi del proprio equilibrio psicofisico (37%) e ritrovare l’equilibrio in famiglia (45%). Emerge da un’indagine di Sanbittèr Aperitivo Cool Hunting, condotta sul web su un campione di 900 italiani attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community lifestyle internazionali ed un pool di esperti tra sociologi e bartender. La maggioranza degli intervistati (68%) si dedicherà principalmente ai fornelli, per preparare i piatti della tradizione o sperimentare assaggini e finger food con conviventi, familiari e parenti stretti, organizzando momenti di aperitivo, anche virtuali per scambiarsi gli auguri con chi non si potrà raggiungere. I più indisciplinati confessano che cercheranno comunque di “evadere” in qualche modo dalle mura domestiche (23%), soprattutto in occasione di Pasquetta. Non solo il classico pranzo e cena: a Pasqua la sperimentazione degli italiani ai fornelli sarà legata molto a piccoli assaggini e stuzzicherie (45%) oltre che primi (51%), secondi (41%) e dolci (58%). Semplici appetizer capaci di ricreare la convivialità e tipica del momento dell’aperitivo, che oggi ha cambiato il proprio volto approdando tra le mura domestiche. Come lo organizzano gli italiani? Per oltre 3 intervistati su 10 (35%) non possono mancare patatine e salatini vari. Poco meno di un terzo (27%) si diverte a preparare pizzette e focaccine o finger food fatti in casa. E da bere? Il 39% predilige gli alcolici, favoriti anche dal non doversi spostare o guidare. Tra questi non mancano vino e birra, e c’è anche chi si cimenta nella preparazione del proprio cocktail preferito. Mentre il 31% sperimenta cocktail analcolici e bevande frizzanti, per mantenersi più salutari senza però rinunciare al gusto.
Quasi la metà (47%) degli intervistati ritiene che l’aperitivo, rispetto a pranzo e cena, rappresenti un momento di convivialità più aperto alle sperimentazioni. Sono sempre più le persone che, a causa del momento storico che stiamo vivendo, decidono di provare apertivi “a distanza”, tramite uno schermo di uno smartphone o di un computer. Per questo, oltre un italiano su 3 (35%) sceglieranno il momento dell’aperitivo per incontrarsi “virtualmente” con amici e parenti e scambiarsi auguri e buoni auspici. Un modo per mantenere i rapporti con gli altri simulando un minimo le abitudini perdute legate alla Pasqua tradizionale e anche per non sentirsi soli in un giorno festivo come quello di Pasqua (28%) per tutti coloro che saranno costretti a passarla da soli in casa. Trascorrere tempo in cucina preparando pranzi, dolci, cocktail e appetizer sarà quindi la “ricetta giusta” per scacciare pensieri e malumori durante questa Pasqua. Una “cooking Therapy” dimostrata da diversi studi internazionali, come la ricerca della Otago University (Nuova Zelanda) che ha evidenziato un nesso diretto tra lo svolgimento di attività culinarie e un aumento della sensazione di benessere. Sul perché agli italiani piaccia cucinare e sperimentare, se da un lato sembra prevalere la motivazione utilitaristica, ovvero il fatto di dover preparare pasti e pietanze in casa per l’impossibilità di raggiungere bar e ristoranti (55%), dall’altro in molti si cimentano ai fornelli per mettersi alla prova (51%), come atto d’amore verso quei pochi parenti e familiari (45%) con cui si trascorreranno ore a tavola, oppure semplicemente come antistress (37%) per occupare la mente attraverso un’esperienza multisensoriale.

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