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PASQUA: OTTO SU DIECI A CASA. MENO RISTORANTI E PIU’ AGRITURISMI. COLDIRETTI: OK L’OPERAZIONE “PASQUA A TAVOLA 2012” BY CARABINIERI NAS ... TUTTI I CIBI PIU’ RICHIESTI PER PASQUA E PASQUETTA

Sulla tavola della Pasqua sono protagonisti i piatti della tradizione preparati in casa propria o di parenti e amici da più di otto italiani su dieci spinti tra le mura domestiche dalla crisi e dal tempo incerto, mentre cala la spesa nei ristoranti ed aumentano le presenze negli agriturismi. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare che con la necessità di risparmiare aumenta la domanda di alimenti a basso costo con un rischio più elevato di frodi e sofisticazioni ed è per questo è importante dell’operazione dei Carabinieri dei Nas che ha portato al sequestro di 2800 tonnellate di prodotti alimentari pericolosi o irregolari.

Quest’anno si riduce la spesa al ristorante scelto da 4 milioni di persone con un costo medio a testa di 40 euro ed un totale 172 milioni di euro, in leggero calo rispetto al 2011, mentre aumentano del 3% le presenze nei più economici agriturismi dove secondo Terranostra-Coldiretti si stimano 200.000 presenze per le festività. Il più gettonato nei menu di Pasqua è l’agnello, presente in una tavola su tre, accompagnato dalle uova consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali ma anche sode o dipinte a mano per abbellire le case, per un totale di 400 milioni alla fine della settimana Santa.

Il pranzo di Pasqua è l’occasione - sottolinea la Coldiretti - per riscoprire da nord a sud i diversi i piatti tipici regionali come per esempio gli gnocchi filanti e il capretto langarolo in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio e l’immancabile coratella di abbacchio con i carciofi romaneschi per pranzo. Se in Romagna ci sono i passatelli in Molise è di rigore l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia - rileva la Coldiretti - il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. Con la crisi - continua la Coldiretti - in quattro famiglie su dieci si è riscoperto il piacere della preparazione casalinga dei dolci tipici della tradizione di Pasqua, con un crollo del 10% negli acquisti dei prodotti industriali come colombe e uova di cioccolato. Sul territorio - continua la Coldiretti - si contano decine di specialità locali per le quali si stima una spesa di 300 milioni di euro per la preparazione casalinga e l’acquisto dei dolci tipici di Pasqua.

Nella “top five” dei dolci pasquali preferiti, al primo posto - sottolinea la Coldiretti - c’è l’immancabile pastiera napoletana che batte la colomba mentre seguono da vicino la pizza di Pasqua e la treccia pasquale. Si tratta - continua la Coldiretti - di dolci caratterizzati spesso da sapori decisi che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia - precisa la Coldiretti - è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria - conclude la Coldiretti - si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi.

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