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PASQUA, VINCE L’AGRITURISMO: IN TANTI, TRA ITALIANI E STRANIERI, SCEGLIERANNO LA CAMPAGNA. LO DICE IL CENTRO STUDI DEL TOURING CLUB

Saranno in tanti, tra italiani e stranieri, che quest’anno trascorreranno la Pasqua in un agriturismo: lo dice un sondaggio realizzato dal centro studi del Touring Club Italia, in collaborazione con il sito www.agriturismo.it. Ben l’80% degli agriturismi ha dichiarato di avere già ricevuto prenotazioni per il periodo pasquale. Sul 2010, il 52% registra una certa stabilità nelle prenotazioni, il 30% un calo, mentre il 18% un aumento. L’agriturismo, dunque, si conferma un’opzione importante per le vacanze di Pasqua. Il 37,7% delle prenotazioni pervenute sono state effettuate dall’estero, confermando l'importanza dell’ospite straniero per gli agriturismi soprattutto in termini di permanenza media (6,1 giorni) che, rispetto a quella degli italiani (3,7 giorni), genera ricadute economiche più importanti. Questo dato, inoltre, rivela che gli italiani considerano l’agriturismo come opzione tipica per un week-end o un week-end lungo, mentre gli stranieri lo ritengono una meta vera e propria di vacanza.
Negli ultimi anni il settore in Italia ha registrato un notevole incremento di aziende: nel 2009 erano 19.019 (+2,9% sul 2008), con 15.681 alloggi (+2,3% sul 2008) per un totale di 193.480 posti letto (+2% sul 2008). Un incremento di strutture agrituristiche con alloggio pari al 35,5% dal 2004 al 2009, con un aumento ancor più significativo in alcune regioni quali Calabria (+85,3%), Lazio (+80,3%) e Marche (+71,3%). Tra i principali servizi offerti dalle imprese troviamo l’alloggio (82% delle aziende totali), la ristorazione (49%) e la degustazione (18%).
Sono invece 400mila, secondo Coldiretti - sulla base delle previsioni dell’associazione agrituristica Terranostra - i turisti italiani e stranieri che sceglieranno di trascorrere in un agriturismo il ponte di Pasqua. Una tendenza favorita dalla preferenza accordata dalla vacanza in Italia per le difficoltà dei Paesi del nord Africa, ma anche dal fatto che quest’anno la Pasqua arriva tardi in primavera inoltrata. Quasi un italiano su dieci in viaggio per Pasqua sceglie dunque l’agriturismo per la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche ma - sottolinea la Coldiretti - è aumentata nel tempo anche la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. L’agriturismo rappresenta la più valida alternativa a quanti vogliono trascorrere la Pasqua fuori casa senza rinunciare al rispetto delle tradizioni a tavola.
Insieme all’agnello i protagonisti della Pasqua in agriturismo sono i diversi i piatti tipici regionali, che da nord a sud attraversano l’intero Paese: gli gnocchi filanti e il capretto langarolo in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana, ma anche la corallina, salame tipico, accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio e l’immancabile coratella di abbacchio con i carciofi romaneschi per pranzo. In Molise è di rigore l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori, mentre in Abruzzo la protagonista è la capra alla neretese. In Puglia il principe della tavola pasquale è il cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche “vovi” e “sparasi”, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. Per scegliere la vacanza in agriturismo è possibile consultare le guide specializzate come “Agriturismo” edito dall’Istituto Geografico De Agostini che raccoglie le aziende associate a Terranostra, o ricercare su internet dove è presente il sito www.terranostra.it, con una selezione di quasi 1.500 agriturismi che possono essere scelti attraverso un motore di ricerca per tipo di ospitalità, collocazione geografica, prezzo e servizi offerti, compreso il benvenuto agli animali per chi non vuole lasciarli soli durante le feste.

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