La pasta al pomodoro resta la vera "passione" dell'Italia a tavola: il matrimonio migliore per un piatto di pasta fumante rimane il classico sugo di pomodoro per il 53,8% degli italiani (il 20,6% cede al ragù). A fotografare il rapporto degli italiani con gli "spaghetti & co." è un ricerca del Cirm, commissionata dall'Unione Industriali Pastai Italiani (Unipi) per il "World Pasta Day 2003", che quest'anno si celebra a Napoli il 24 ottobre.
Dall'indagine emerge poi come solo 2 persone su 10, per preparare un piatto di pasta, adottano lo stile "giapponese" e cioé seguono le istruzioni alla lettera: quantità d'acqua, di sale e tempo di cottura, come da manuale. Il 31,4% si limita, invece, a rispettare alla lettera solo il tempo di cottura, mentre il 62,8% dimostra di avere nei propri cromosomi il celebre "quanto basta". Tra le ricette più buone è, ancora una volta, un classico della cucina mediterranea ad avere la meglio: spaghetti ai frutti di mare (13,2%), seguita dai maccheroni al ragù (10,2%), pasta al forno (7,1%) e la pasta al pomodoro (6,8%).
La porzione media è di 85 grammi, ma si "pesa" con lo sguardo piuttosto che con la bilancia. C'é poi la disputa tra il partito, vincente, della semplicità (la pasta si scola e si condisce, senza passaggi in padella, per il 67% del campione) e quello, perdente per i numeri ma non per la raffinatezza, di chi manteca: sono il 28%, ma si dividono ulteriormente in chi preferisce ripassare la pasta a fuoco basso e chi lo fa con la fiamma molto viva.
Lievita anche la percentuale di quanti provano con piacere le paste già pronte (surgelate, liofilizzate o precotte), arrivando a coprire il 9,8% degli italiani. La preferita resta, comunque, la pasta corta e rigata, mentre i formati top sono spaghetti e penne.
Due sono, infine, i valori che gli italiani abbinano con maggiore frequenza a questo alimento: la tradizione del pasto in famiglia (30,9%) e il benessere fisico e psicologico legato al mangiare sano e "mediterraneo" (29,4%). Un 10,1% del campione lega, invece, la pasta all'idea di made in Italy di qualità. Sempre in fatto di salute e benessere, sono ormai i due terzi (60,4%) gli italiani che sanno che un piatto di pasta non fa ingrassare, mentre rimane uno zoccolo duro di 3 italiani su 10 che la pensano diversamente. Anche questi, però, riconoscono che la colpa è soprattutto del condimento e della quantità.
(Ansa)
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