Gli storici archivi Luce, sono un patrimonio italiano: ore ed ore di cinegiornali e documentari che raccontano la storia d’Italia e degli italiani. Li conosciamo soprattutto per i materiali sul fascismo e la guerra, ma anche la tavola è protagonista, con piatti realizzati in filmati d’archivio, iconici ed inediti, e gag delle star di Cinecittà - da Giulietta Masina a Luchino Visconti, da Alberto Sordi ad Aldo Fabrizi, da Anna Magnani a Domenico Modugno- rigorosamente in bianco e nero, ma in cui è il cibo a dare colore. “Dicono che la poesia non dà pane, ma l’immortale poesia del Golfo di Napoli è anche nutritizia - esordisce “Buon Appetito. Rubrica culinaria” - basterà questo evidente campionario e riannegarlo in un adeguato brodetto. L’aglio va ad affogarsi nell’olio ed ha inizio la chimica appetitosa della zuppa di pesce. In mille modi il mare sa rapprendere il suo profumo e sapore nella polpa dei suoi inquilini: la loro varietà è gloria della zuppa. Vediamo com’è riuscita. Qui c’è un intenditore: prima giudica con gli occhi, poi col naso e poi col palato. È veramente venuto il giorno del giudizio per queste vongole. Ci voleva l’aragosta perché Totò diventasse muto come un pesce”. Pura poesia, che WineNews “ripesca” dai mitici archivi Luce, per celebrare la tavola italiana, regina della convivialità e dello stare insieme nelle Feste, grazie al “Cinecittàrio. La tavola degli italiani negli archivi Luce”, volume-dvd che raccoglie immagini cult, accompagnato dal film-doc “Quando l’Italia mangiava in bianco e nero”, un viaggio documentato e sorridente tra le ricette tradizionali della nostra cucina con la regia di Andrea Gropplero di Troppenburg e la produzione dell’Istituto Luce Cinecittà.
“Per arrivare arzilli ai 101 anni la prima ricetta è il vino dice Giobatta Taramasco di Diano Marina - racconta “Centenario fuma, beve e balla” - l’altra ricetta praticata da quando era sergente e si incontrò con Garibaldi è un buon toscano ripetuto parecchie volte al giorno. Meglio il tabaccaio che lo speziale, proclama Giobatta. E la terza ricetta è questa: una musica che metta le gambe in allegria. Una ballerina agile e ancora in buona età trasmette il contagio della gioventù. Meglio una ballerina che un’infermiera, ha ragione Giobatta!”. E, ancora, “Saint Vincent, i pesci vengono a galla per vedere le pallide pelli dei divi e le divette a pesca di polli” a “Dio ci scampi e liberi” (quelli del cacciucco livornese), da “Tutto fa brodo pubblicitario” alla “Bolognese che resusciterebbe un morto”, dai “Dolci siciliani ricercati dai ghiottoni di ogni Continente” ai documentari di Francesco Mulè sulla lavorazione del Parmigiano Reggiano, dalle “Massaie senesi che preparano il panforte in casa” alla “Forchetta ad avvitamento meccanico con manovella per arpionare gli spaghetti brevettata da una trattoria romana, risposta in chiave di stra Paese ai missili intercontinentali: la filosofia della pastasciutta ci ha sempre salvati”, sono frasi e scene cult, raccolte dall’archivio Luce.
Accanto al film-doc, nel “Cinecittàrio” (produzione Luce Cinecittà, durato 20 e 40 minuti, prezzo 9,99 euro; www.cinecitta.com) ci sono i menu interattivi ed animati con le migliori ricette delle cucine regionali italiane con accesso diretto alle scene più famose della storia del nostro cinema e dei suoi protagonisti, davanti e dietro la cinepresa: da Sean Connery di fronte a un piatto di spaghetti a Roma per presentare “Agente 007 dalla Russia con amore” a Charlton Heston e Sofia Loren durante il cocktail per “El Cid”, da Lella Fabrizi nel suo ristorante all’Isola Tiberina a Lucia Bosè che si concede un panino sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma, da Gina Lollobrigida in pausa pranzo sul set de “La Romana” a Totò e Franco Giacobini a tavola durante le riprese de “I due marescialli”, e, ancora, Claudia Cardinale in cucina sul set de “Il bell’Antonio”, e Fernadel con un piatto di spaghetti sul set di Don Camillo.
Tra le ricette delle Regioni, l’Abruzzo con gli Gnocchi di patate alle barbabietole e rape alla Basilicata con la Pignata materana, la Calabria con la Passata di pomodoro alla Campania con ’O purp, dalla Pasta e fagioli di Lamon del Friuli Venezia Giulia ai Rigatoni alla gricia del Lazio, dai Tortellini in brodo dell’Emilia Romagna alle Delizie di Bacco della Valle d’Aosta, dagli Anelli di calamaro al pesto della Liguria al Panettone ripieno della Lombardia, dai Calamari alla marchigiana alla Pezzata, lo spezzatino di pecora del Molise, dal Riso patate e cozze per la Puglia al Couscous alla trapanese di Sicilia, fino alla Fiorentina per la Toscana, i Canederli allo speck per il Trentino Alto Adige, il Risotto al Tartufo bianco di Alba per il Piemonte, le Fettuccine al tartufo Nero dell’Umbria e il Baccalà alla vicentina per il Veneto.
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