Per difendere i prodotti alimentari tipici è necessario unire le proposte delle istituzioni, degli enti e delle associazioni con il mondo della pubblicità e fare "una campagna internazionale, con uno spot patrocinato dalla
più alte cariche dello Stato, per difendere e diffondere il
nostro patrimonio alimentare assolutamente unico". La proposta parte da Marco Mignani, tra i padri della pubblicità italiana nonchè esperto di comunicazione alimentare. "L'allarme della Confederazione italiana Agricoltori sulla tutela dei nostri prodotti tipici - prosegue Mignani - segue la recente proposta di Paolo De Castro, presidente di Nomisma ed ex ministro, al Forum nazionale sull'agroalimentare nella quale è stata forte la sollecitazione a fare di tutto per promuovere e tutelare all'estero il nostro sistema agroalimentare". Per il pubblicitario, il modello da prendere in considerazione "é quello della moda italiana, serve anche la comunicazione". "Gli organi Istituzionali competenti e, perché no, la stessa Presidenza del Consiglio - continua Mignani - si impegnino a difendere i prodotti alimentari del made in Italy con una campagna pubblicitaria internazionale: non solo una difesa del vero e proprio giacimento culturale rappresentato dalla nostra tradizione enogastronomica unica, ma una promozione nel mondo dei numerosi prodotti tipici da tutelare e da far
conoscere nella loro originalità e qualità assoluta". Mignani, esperto di comunicazione di prodotti alimentari
(sua, tra le altre, l'ultima campagna per il Consorzio del
Prosciutto di Parma e di Cirio), è convinto che in Italia si debba "prendere meglio coscienza dell'importanza che hanno i nostri alimenti doc come volano economico e culturale". "Facciamo di tutto, e giustamente, per tutelare la moda italiana - continua - e per il nostro tesoro alimentare?". Così lancia la sua proposta da pubblicitario: uno spot da pianificare nelle principali nazioni del mondo in difesa dei prodotti alimentari italiani. "Nessuna Istituzione ha mai pensato o proposto una simile
iniziativa - conclude Mignani - che sia in grado di coinvolgere tutti i consorzi e gli enti di tutela per comunicare al mondo che i cibi della nostra tradizione sono un patrimonio "artistico" inestimabile proprio come la moda, le chiese, i quadri e i monumenti dei quali siamo i principali tutori del pianeta; questo mio è un sogno, ma anche un auspicio".
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