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PER IL PRANZO DI PASQUA SARANNO 4 MILIONI GLI ITALIANI CHE DECIDERANNO DI MANGIARE FUORI, IN CALO DEL 2,8% SUL 2012, E SPENDERANNO 162 MILIONI DI EURO (-4,3%). I RISTORATORI DELLA FIPE NON VEDONO ANCORA LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Non Solo Vino

Vedono nero i ristoratori italiani per le prossime festività in termini di coperti e fatturato: saranno 4 milioni, per il pranzo di Pasqua, gli italiani che decideranno di mangiare fuori, in calo del 2,8% sul 2012, e spenderanno 162 milioni di euro (-4,3%), mentre a Pasquetta saranno in 2,5 milioni (-1%), per una spesa prevista di 96 milioni di euro (-2,7%). È quanto emerge da un sondaggio dell’Ufficio Studi della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio, su un campione di 57.550 ristoranti. “Siamo ancora in piena tempesta - spiega il presidente Fipe Lino Stoppani - e non riusciamo a vedere la luce. Attendiamo con ansia il piano nazionale del turismo e soprattutto un Governo che sappia impostare una buona politica turistica per il nostro paese”.

Il raffronto con il periodo pre-crisi, indica che la propensione degli italiani a trascorrere le feste al ristorante si è ridotta del 5,7% sul 2009, con un calo di 390.000 presenze. Molti i ristoranti aperti, che approfittano della Pasqua per riaprire i battenti, ma per il 55,4% la Pasqua sarà peggiore di quella del 2012 ed è già tanto che il 38,5% si aspetti di ottenere lo stesso risultato. I più pessimisti sono i ristoratori del Nord e del Sud, favoriti quelli del Centro, per effetto del turismo internazionale religioso verso Firenze e Roma, alimentato dalla recente nomina di Papa Francesco. E se il maltempo è in genere un deterrente per il turismo, i ristoratori sperano invece in una Pasquetta piovosa, così da far preferire il ristorante alla classica scampagnata. A vincere, dunque, è solo la tradizione dei menu rigorosamente “tutto compreso”: 40 euro il prezzo medio a Pasqua, e 30 a Pasquetta, dove dominano la pasta fatta in casa, i ravioli e i risotti, mentre l’agnello è ancora il secondo piatto più ricorrente da Nord a Sud, anche se qualcuno opta per il pesce. Regina dei dessert ancora la colomba, guarnita di gelato o cioccolato, ma con una forte presenza di dolci del territorio.

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