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Per la prima volta in 20 anni, nel 2015 cala la superficie coltivata nel mondo con piante Ogm: -1%. Così l’International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications. Le cause? Il calo dei prezzi delle derrate e la siccità in Sudafrica

Per la prima volta in 20 anni, nel 2015 la superficie totale coltivata nel mondo con piante Ogm è diminuita, con un calo dell’1%. Lo afferma il rapporto annuale dell’International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications, secondo cui la diminuzione è dovuta soprattutto al calo dei prezzi. Secondo il rapporto nel 2015, 179,7 milioni di ettari di terreno sono stati seminati con semi biotech, mentre nel 2014 erano stati 181,5 milioni.
“Questo è dovuto principalmente a un declino generalizzato dei terreni destinati alla coltivazione, associato con i bassi prezzi per le derrate nel 2015 - scrivono gli autori - tra gli altri fattori c’è stata la devastante siccità in Sudafrica, che ha portato a un declino del 23% dei 700.000 ettari programmati per il 2015”.
Negli ultimi 20 anni, spiega il centro studi, c’è stata comunque una crescita di 100 volte dei terreni coltivati con Ogm, che nel 1996 avevano una superficie di appena 1,7 milioni di ettari. Nel mondo c’è spazio comunque per altri 100 milioni di ettari di coltivazioni biotech, precisa il rapporto, con una spinta che potrebbe venire da 85 potenziali nuovi prodotti che sono in sperimentazione sul campo in questo periodo, come un mais tollerante alla siccità in Africa, che dovebbe essere autorizzato nel 2017, il “golden rice” in Asia e una varietà di banana fortificata e di fagiolo resistente ai parassiti sempre in Africa.

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