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Per la prima volta in Italia nasce un sistema pubblico di certificazione etica del lavoro: la “Rete del lavoro agricolo di qualità”, grazie alla quale sarà possibile contrastare il fenomeno dello sfruttamento e dell’illegalità nel lavoro agricolo

Per la prima volta in Italia nasce un sistema pubblico di certificazione etica del lavoro: con la “Rete del lavoro agricolo di qualità” sarà possibile contrastare il fenomeno dello sfruttamento e dell’illegalità nel lavoro agricolo, e avviare un percorso di semplificazione e di trasparenza per le aziende. Previsto, inoltre, un sistema premiante per le imprese che aderiranno alla Rete ed entreranno nel circuito, che nella cabina di regia, presieduta dall’Inps, annovera organizzazioni sindacali e professionali agricole, insieme ai rappresentanti dei Ministeri delle Politiche Agricole, del Lavoro e dell’Economia e della Conferenza delle Regioni.
“Il Certificato di qualità - ha sottolineato il presidente della Cabina di Regia, Fabio Vitale - non va inteso come un banale “bollino” di natura burocratica, bensì come esito concreto di un percorso di innovazione culturale che, a seguito di puntuali verifiche preventive effettuate anche grazie alla preziosa collaborazione delle associazioni di categoria, andrà a comporre una “griglia selettiva” atta ad individuare, valorizzare e premiare le aziende virtuose”.
Il coordinamento tra Istituzioni e parti sociali sarà ulteriormente rafforzato con il completamento dell’iter parlamentare del collegato agricoltura, che prevede l’adesione alla Rete, attraverso la stipula di convenzioni, degli sportelli unici per l’immigrazione, delle istituzioni locali, dei centri per l’impiego e degli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura: per il rilancio del settore e per un rafforzamento del lavoro sul piano della legalità.
Dal 1 settembre le aziende agricole interessate potranno aderire alla Rete tramite il sito www.inps.it.

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