Anche i francesi piangono: a fronte della crisi economica generale e al diffuso calo della clientela (le perdite stimate si aggirano su 2,5 miliardi di euro), il presidente Nicolas Sarkozy ha deciso di “rottamare” i menu. A partire dal 1 luglio, con l’apertura della stagione turistica, l’Iva per i ristoranti scenderà dall’attuale 19,6% al 5,5%. I ristoratori potranno scegliere di mettere sul menu un minimo di sette prodotti a prezzo scontato; saranno esclusi dal ribasso vino e superalcolici.
I nuovi prezzi con l’Iva ridotta dovranno essere esposti all’ingresso del locale. L’obiettivo è quello di rilanciare l’intero settore, con una ricaduta sull’occupazione (il Governo auspica la creazione di 20.000 nuovi posti di lavoro) ed un incentivo al turismo, comparto vitale per l’economia francese.
Dai ristoranti stellati ai popolari bistrot, tutti i locali d’Oltralpe beneficeranno quindi di un’aliquota che diventa la più bassa d’Europa. E se in Spagna l’Iva si attesta al 7%, all’estremo opposto troviamo la Danimarca con un’aliquota del 25%. In Italia, invece, l’Iva sui pasti è del 10%, dunque, nel nostro Paese il margine di riduzione sarebbe decisamente minore.
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