Perché ingrassiamo? Facile: perché mangiamo più di quanto consumiamo. Parola di Dario Bressanini, divulgatore scientifico, autore della “Scienza in cucina” (in “Le Scienze Blog” de “La Repubblica”), e del volume “La dieta termodinamica. Perché ingrassiamo, perché le diete falliscono e come dimagrire veramente”, un saggio nel quale, con la sua verve ironica unita al rigore scientifico, prende in esame le diete del momento, dal digiuno intermittente alla chetogenica, mettendone in luce gli apparenti pregi e i reali difetti. Ma lo fa dopo averle provate personalmente tutte, con fatti e cifre alla mano. E, soprattutto, con argomenti basati sulla logica anziché sulle mode e l’emotività.
Una semplice verità, sancita dalle leggi della fisica, ma (ri) scoperta da Dario Bressanini quando, quasi per scherzo, ha scritto sui social di essere dimagrito seguendo una “dieta termodinamica” e si è ritrovato sommerso da domande e molta incredulità. Incredulità che, invece, non viene riservata a chi propone formule prodigiose - poco scientifiche e per nulla efficaci - per perdere peso. Nel suo ultimo libro (Mondadori Editore, ottobre 2025, pp. 296, prezzo di copertina 20 euro) il racconto parte da lontano, dai clamorosi fallimenti delle pillole dimagranti del passato, per arrivare fino al cuore del dibattito moderno sulla demonizzazione dei carboidrati, il ruolo controverso dell’insulina, l’oscuro mondo delle anfetamine e le nuove speranze per il trattamento dell’obesità. Un viaggio che porta a esplorare perché alcune diete funzionano (almeno all’inizio) e altre sono destinate a fallire, e perché quasi sempre si finisce per riprendere il peso perso.
Bressanini smaschera le teorie senza fondamento e riconosce gli approcci che, invece, hanno una solida base scientifica e possono funzionare, aiutando a capire come cambiare il modo di alimentarsi dopo che si è dimagriti, come mangiare per vivere più a lungo e in salute e perché, quando si parla di peso e dimagrimento, non esistono formule - né pillole - magiche.
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