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“Pesce di Natale”: ecco il protagonista dei menu delle Feste. Dagli spaghetti alle vongole ai gamberoni, sarà presente in 3 tavole su 4 della Vigilia e gli italiani spenderanno oltre 1 miliardo di euro (+5%). Al ristorante lo sceglieranno 3 chef su 4

“Pesce di Natale”: ecco il protagonista dei menu delle Feste. Quest’anno gli italiani, secondo le stime di ImpresaPesca Coldiretti, spenderanno il 5% in più sul 2014, superando 1 miliardo di euro, e nella cena della Vigilia si imporrà la tradizione su 3 tavole su 4, tra spaghetti alle vongole, spigole e orate, dalle alici ai gamberoni. Quanto ai prezzi, rimarranno più o meno stabili sul Natale 2014, con qualche aumento del 10-15% solamente per le specie di importazione. Ma troverà pesce azzurro nel menu anche la grande maggioranza degli italiani che trascorreranno al ristorante le cene delle Vigilie di Natale e Capodanno. Lo assicura un’indagine condotta tra gli iscritti alla Federazione italiana cuochi della Cna. A puntare su quello che comunemente, ed erroneamente, viene definito pesce povero, in tantissime proposte, tradizionali e innovative, saranno 3 cuochi su 4. In particolare, il 78% del campione, con una netta prevalenza delle cuoche (85%). La ricetta più gettonata? Secondo le previsioni degli chef, sarà il risotto tricolore, mantecato al basilico e alle triglie.
Una tendenza che si muove nel solco delle preferenze dei consumatori italiani. Le stime Ismea-Nielsen indicano che quest’anno, a fronte di un incremento dei consumi agroalimentari pari allo 0,3%, la crescita dei prodotti del mare tocca il 4,6%. Anche nel 2014 ai consumi food&beverage in contrazione si è contrapposto un +2,1% di pesce e molluschi, crostacei e frutti di mare. Alla passione per i prodotti ittici scoppiata negli anni Novanta (fino agli anni Ottanta, infatti, il pesce era appannaggio delle località marine e della fascia più alta di consumatori), rilevano i cuochi, si incrocia un calo del pescato. Oggi tre quarti del fabbisogno interno viene dall’import. Fa eccezione il pesce azzurro. Alici e ricciole, sgombri, triglie e spatole rappresentano, secondo stime ricorrenti, tra il 40 e il 50% del pescato nel nostro Paese. Una riserva di salute. Medici e nutrizionisti concordano, non da oggi, sulle indiscusse qualità del pesce azzurro. Mantiene sano il cuore, sveglio il cervello, in forma il corpo. E sostiene il buonumore.
Ma secondo un sondaggio di Federcoopesca-Confcooperative, a spingere le famiglie a consumare più pesce è stato anche il recente allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di ridurre le carni lavorate e le carni rosse, inserendole nella lista delle sostanze cancerogene.
Complice della ripresina dei consumi di pesce è poi il lungo periodo di bel tempo di questi ultimi due mesi, che ha permesso alle imbarcazioni di tutta Italia di uscire in mare. Il risultato è un’ampia offerta di specie e quantità di pesci sui banconi di mercati e supermercati, dove stanno arrivando tantissime prenotazioni.

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