PIEMONTE, ECCELLENZE TRA VINI E PAROLE. VIAGGIO NELLA CULTURA TRA MATERIALE E IMMATERIALE. DOMANI DI SCENA A ROMA

Il vino non è moda. Fa parte di noi, della nostra storia, ci accompagna fin dagli albori della civiltà. È cultura, niente di più e niente di meno. Come la lingua, la parola. E allora non solo è possibile, ma è anche del tutto naturale che alla parola il vino si sposi: come fa a “Piemonte, Parole e Vini d’Eccellenza” - l’8 ottobre nella sede romana della Regione Piemonte - che intende essere uno stimolo a far conoscere attraverso le parole e i sensi i mille volti del Piemonte, straordinariamente ricco di cultura, tradizione, eccellenze vinicole e agroalimentari.

Per questa regione il vino è più che mai cultura e tradizione, con 44 vini Doc e 12 vini Docg, e proprio per questo l’abbinamento del prodotto al territorio permette di far conoscere pagine di storia, stili di vita, capacità di innovare e migliorare anche nel campo dell’enogastronomia come in quelli, del design, delle nuove tecnologie e della tutela dell’ambiente. E qui i vini Barbera, Grignolino, Erbaluce, Ruchè, Moscato, Barbaresco, Loazzolo e - su tutti - Barolo incontrano le parole di quattro scrittori: Bianchini, Lilin, Regagnin e Brizzi.

Luca Bianchini, torinese, è un conduttore radiofonico e scrittore. Tra i suoi romanzi “Instant love”, “Ti seguo ogni notte”, “Se domani farà bel tempo”. Nicolai Lilin è nato nell’ex Urss, ed è autore del romanzo “Educazione siberiana”. Luca Regagnin, torinese anch’egli, scrive prosa, poesia, testi di canzoni e teatro. Ha pubblicato romanzi tra cui “Adone fatto a pezzi”, “Anime pixel”, “La balbuzie degli oracoli”, “Elogio della sbronza consapevole”. Enrico Brizzi ha esordito con “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, per poi proseguire il suo percorso con “Bastogne”, “Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile”, “Nessuno lo saprà. Viaggio a piedi dall’Argentario al Conero”.