Se nella classifica del World Economic Forum sulla partecipazione femminile alla vita economica l’Italia è alla posizione n. 104 su 146 Paesi del mondo, occorre intervenire per evitare di acuire il gender gap nei livelli di alfabetizzazione finanziaria. Ed è quello che ha fatto Banca d’Italia che, su iniziativa delle Donne del Vino, il 30 gennaio nella sede di Bankitalia, ospiterà un seminario di educazione finanziaria dedicato alle imprenditrici del settore vitivinicolo della Toscana. Tre, in particolare, i focus: “Il controllo di gestione: bilancio e indici”, “La relazione banca cliente, l’istruttoria di credito e il monitoraggio della relazione creditizia” e “La Centrale dei rischi”.
“Il corso rappresenta un momento di confronto e apprendimento - spiega la produttrice Donatella Cinelli Colombini - le Donne del Vino sono professioniste con ruoli dirigenti soprattutto nelle cantine, ma anche in enoteche, ristoranti o in altre imprese connesse al vino quali l’architettura o la compravendita di aziende”.
La Banca d’Italia da oltre un decennio è impegnata in un vasto programma di educazione finanziaria rivolto inizialmente al mondo della scuola e poi esteso ad ampi ed importanti settori della popolazione e, dal 2017, con cadenza triennale, conduce un’indagine campionaria sull’alfabetizzazione e le competenze finanziarie in Italia. Questa viene misurata da un indicatore complessivo che aggrega tre dimensioni: conoscenze, comportamenti e atteggiamenti. E varia a seconda di alcune caratteristiche delle persone: per esempio, aumenta al crescere del titolo di studio, mentre il punteggio è minore tra i giovani tra 18 e 34 anni e nella popolazione con oltre 64 anni. Vi è, infine, un divario di genere che penalizza le donne il cui punteggio risulta inferiore degli uomini. Ma tutte le indagini sull’alfabetizzazione finanziaria (dall’Ipsos 2023 per Unicredit all’Edufin Index 2024 dell’Osservatorio di Alleanza Assicurazioni e Fondazione Mario Gasbarri con la collaborazione scientifica della School of Management Bocconi) confermano un gender gap piuttosto forte con un indice di 54 per le donne e 59 per gli uomini su una sufficienza di 60 punti. Le Donne del Vino in Toscana sono 120 cioè il 10% dell’associazione nazionale, e la Regione non è tra le peggiori in quanto la preparazione dei suoi cittadini è mediamente tra le migliori in Italia, anche se in nessuna regione del nostro Paese si raggiunge la sufficienza.
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