02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Piuttosto che vendere frutta e verdura sottocosto, c’è chi preferisce regalarla ai poveri. La storia, sul “Corriere della Sera”, di Osea Giaimo, agricoltore di Fusignano che ha donato 1.500 quintali di patate, anziché venderle, a 7 centesimi al chilo

Che le difficoltà dei mercati, la burocrazia, una filiera con troppi passaggi e, da ultimo, le bizzarrie del clima, abbiano messo e stiano mettendo a durissima prova le aziende agricole non è, purtroppo, una novità. Ma se qualche agricoltore arriva al punto che preferisce regalare il proprio prodotto ai poveri, piuttosto che venderle decisamente sottocosto, vuol dire che la situazione, in certi casi, è davvero oltre il limite. Come la storia di Osea Giaimo, giovane agricoltore di Fusignano, raccontata da Iolanda Barbera sulle pagine del quotidiano “Corriere della Sera”.
“Non sono solo grandine e maltempo - si legge nell’articolo - a danneggiare un coltivatore. L’incognita peggiore forse sono i prezzi (che non si fanno in primavera quando cominci a seminare e investire, ma all’ultimo quando vendi). Hai la verdura pronta nel campo e può capitare che non te la comprino più o ti facciano un’offerta tanto bassa che ti conviene lasciare marcire tutto. A Osea è successo così quest’anno con le patate.
“Le cooperative prima ti dicono di non raccoglierle perché non ci sono soldi disponibili, poi visto che lasciandole nella terra aumenta lo scarto non ti danno più di 7-8 centesimi al chilo, quando per produrle ne spendi 15 al chilo”. E allora Osea ha deciso di regalarle ai poveri: 1.500 quintali di patata andati in beneficenza alle parrocchie della zona e alla Caritas.
“Un bel gesto - si legge -per cui è finito anche sui giornali. Ma, intanto, si è portato a casa una perdita di 40.000 euro. E non è detto che sia finita qui, perché non sa ancora a quanto venderà la frutta e le voci che girano non sono molto incoraggianti”. Una bella storia di generosità, ma anche un brutto segnale sul fronte economico per gli agricoltori.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli