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“Pizza Unesco”, l’Italia trova “sponda” in Argentina, con il celebre chef Donato De Santis, di origini pugliesi e giurato del “Masterchef” argentino. Ma il Ministro Franceschini dice: “tante candidatura in cantiere, vediamo come andrà”

Anche per l’Argentina è fondamentale “salvaguardare l’arte del pizzaiolo”: a sottolinearlo è Donato De Santis, pugliese da anni residente a Buenos Aires, promotore della “raccolta di 50.000 firme” nel paese in vista della candidatura dell’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” per l’ingresso nella “Lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Molto popolare in Argentina, presente spesso sui media e nelle librerie, De Santis è uno dei tre giudici del “Masterchef” argentino, “l’unico italiano”, puntualizza dal suo ristorante “Cucina Paradiso” nella capitale argentina. De Santis non perde quindi d’occhio il tema della candidatura, sul quale qualche settimana fa è stato organizzata a Buenos Aires un incontro, presente tra gli altri Alfonso Pecoraro Scanio, promotore della campagna “Pizza-Unesco” con la Fondazione UniVerde.

“In Argentina la pizza è stata reinventata: questa raccolta di firme è anche un modo per dire “facciamola come si deve”, e cioè impariamo dal passato per guardare al futuro. Per questo abbiamo presentato questa iniziativa: anche l’Argentina, in altre parole - precisa De Santis - si è sensibilizzata di fronte al fenomeno pizza e alla necessità di salvaguardare tale arte”. A Buenos Aires, tra l’altro, si sta vivendo un nuovo “boom” della cucina italiana: “sono nati dei poli gastronomici in città, e la nostra cucina sta uscendo dai canali e piatti tradizionali: c’è stata in altre parole una rivalutazione, un affinamento, del concetto “cucina italiana”.

E c’è stato inoltre un riavvicinamento alle tradizioni regionali e antiche: per l’Italia, l’Argentina rappresenta quindi, conclude De Santis, un’enorme ventaglio di possibilità enogastronomiche”. Paese in cui, in questi giorni, è in visita il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che sul tema ha ricordato come “la decisione sulla candidatura italiana alla pizza quale patrimonio immateriale Unesco non dipende solo dal mio Ministero. Sono rispettoso delle procedure e delle autonomie delle commissioni, in quanto non si tratta di una decisione del Ministero. È una decisione - ha precisato Franceschini - che segue un percorso di cui il Ministero fa soltanto parte. Ci sono altre candidature italiani sul patrimonio immateriale molto importanti, come la Perdonanza. Il fatto che l’Italia, anche attraverso questo percorso, si riappropri della pizza e del suo straordinario valore anche culturale è una cosa sicuramente importante. Vedremo come andrà”.

Parole che sembrano presagire uno slittamento della presentazione della candidatura della pizza?

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