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“POLIFENOLI & VINO”: CONVEGNO, BY ISVEA, SUI PROGRESSI NELLE CONOSCENZE SCIENTIFICHE DI UNA DELLE COMPONENTI FONDAMENTALI DEL VINO ROSSO. DALL’ORIGINE DEI POLIFONELI ALLA LORO NATURA, DALLE TECNICHE ANALITICHE ALLA GESTIONE DI QUESTE SOSTANZE

In ragione della loro importanza, i polifenoli del vino sono da tempo oggetto di un’intensa e continuativa attività scientifica finalizzata a meglio comprenderne la natura intrinseca ed il comportamento nella complessa matrice del vino.
Il convegno, organizzato da Isvea di Poggibonsi (Siena), uno dei laboratori più all’avanguardia della Toscana enologica, in programma il 29 maggio a Montespertoli, Firenze, partirà dallo stabilire l’origine e la natura di queste sostanze attraverso gli interventi di Alberto Palliotti dell’Università di Perugia (“Fattori abiotici e pratiche agronomiche che influenzano la sintesi dei polifenoli nell’uva in maturazione”), Hélène Fulcrand, di Supagro Montpellier (“Stato dell’arte della ricerca sui polifenoli del vino: natura, reattività, interazioni, stabilità nel tempo); per poi prendere atto delle tecniche analitiche più moderne con le relazioni di Peter Godden, dell’Australian Wine Research Institute (“L’Awri Tannin Portal e l’importanza dei polifenoli per il vino australiano) e Tsefano Ferrari, dell’Isvea di Poggibonsi (“Si gestisce ciò che si misura: le analisi dei polifenoli oggi accessibili ad un’azienda”). Infine, le esperienze di gestione dei polifenoli con Encarnación Gomes-Plaza, dell’Universidad de Murcia (“Effetto di diverse pratiche enologiche sull’estrazione di antociani e tannini”), Antonella Bosso, del Cra-Eno Asti (“Strategie tecnologiche per l’estrazione e la conservazione dei polifenoli”), Patrick Vuchot, di Inter-Rhône (“Tecniche per modulare il patrimonio tannico del vino e preferenze dei consumatori”), Giuseppe Arfelli, dell’Università di Teramo (“La gestione dell’affinamento e sue conseguenze sulla composizione fenolica del vino”) e Michael Jourdes, dell’Université de Bordeaux 2 (“Evoluzione della composizione fenolica e delle sensazioni gustative durante l’affinamento in botte e in bottiglia”).
Il vino rosso di qualità è certamente il simbolo di molte regioni vitivinicole italiane ed i polifenoli, attraverso il loro fondamentale apporto al colore ed alla struttura, sono indubbiamente una componente che contribuisce in larga misura alla sua qualità ed al suo valore.
Nel mercato attuale, a forte competitività, per le aziende vitivinicole è essenziale saper esaltare e gestire al meglio il patrimonio polifenolico delle uve, potendo avvalersi a tale scopo di nuove conoscenze e di moderni strumenti di controllo dei processi.
Vari gruppi internazionali di ricerca hanno messo a punto metodi di valutazione analitica in grado di fornire all’enologo elementi oggettivi su cui basare le proprie scelte. Così come sono ormai numerose le esperienze applicative, realizzate in varie regioni, per caratterizzare gli effetti di diverse pratiche enologiche sull’estrazione, sulla stabilizzazione e sull’evoluzione dei composti fenolici del vino.
Un appuntamento importante, dunque, specialmente per i tecnici che in questo modo possono accedere ad un momento di aggiornamento finalizzato a sintetizzare e trasmettere i risultati dei più recenti progressi delle conoscenze scientifiche ed applicative - a livello internazionale - sul tema dei polifenoli del vino.
Info: www.isvea.it

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