Un decreto direttoriale del Ministero delle Politiche Agricole ha sbloccato 350 milioni di euro previsti dal Fondo complementare del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per finanziare tutti i progetti relativi ai contratti di filiera e distrettuali candidati nell’ambito dell’ultimo bando ministeriale, che si è chiuso lo scorso 30 settembre. “I programmi di investimento sono ritenuti già in linea con le indicazioni comunitarie dal punto di vista della sostenibilità ambientale - dichiara Giuseppe L’Abbate, deputato dei 5 Stelle e membro della commissione Agricoltura. “Le somme saranno destinate a coloro che hanno ottenuto un contributo inferiore al limite massimo dell’agevolazione e contribuiranno allo scorrimento dell’attuale graduatoria. Nel 2022, poi, sarà emanato un nuovo bando in base ai criteri del Pnrr che nel fondo complementare vede stanziare 1,2 miliardi di euro per i settori agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo”.
L’obiettivo è promuovere, oltre alla sostenibilità ambientale, il potenziamento delle relazioni intersettoriali lungo le catene di produzione, trasformazione e commercializzazione, attraverso l’aggregazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidale delle imprese della filiera migliorando la posizione degli agricoltori nella catena del valore e la partecipazione degli operatori, anche dislocati in aree rurali o marginali, ai processi di aggregazione, contribuendo a contrastare lo spopolamento delle aree rurali. “Quello dei contratti di filiera e di distretto - aggiunge L’Abbate - è uno strumento efficace e necessario per il futuro dell’agroalimentare italiano che permette di creare valore aggiunto e aumentare la redditività”.
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