Abbiamo tutti quella bottiglia importante in cantina (e spesso più di una) messa da parte per un’occasione speciale: ma spesso rimandiamo il momento di stapparla, perché la consideriamo troppo prestigiosa o costosa per abbinarla alla cucina di casa. Del resto il vino al ristorante, versato dal sommelier o dal cameriere in calici da degustazione, abbinato ai piatti preparati da uno chef, degustato davanti ad una mise en place curata e raffinata, è un’esperienza totalmente diversa dal consumo casalingo. Ma permettere ai clienti di portare le bottiglie da casa sembra essere, ancora, uno dei più grandi tabù della ristorazione: viene concesso raramente e “obtorto collo”, di solito ai clienti più fedeli. Invece potrebbe essere un’interessante leva di marketing strategico. Lo ha capito il ristorante “Attico sul Mare” di Grottammare (Ascoli Piceno), che, per venire incontro alle esigenze di tanti wine lover, non solo consente ai clienti di portarsi da casa in piena libertà le proprie bottiglie, ma rilancia e offre la possibilità di creare un menu appositamente realizzato per esaltare ogni singolo vino. Un esempio (comunicato di recente con invio di note stampa, ndr) che in tanti potrebbero seguire, piuttosto che insistere su ricarichi che, negli ultimi anni, hanno spesso raggiunto livelli monstre, mettendo a volte in difficoltà la scelta dei consumatori.
Dal ristorante “Attico sul Mare” (che non è certo l’unico locale a proporre questa formula nel suo più ampio concetto, ndr) il diritto di tappo consente agli ospiti di portare le proprie etichette dietro pagamento di un contributo simbolico di 10 euro. La sommelier del ristorante, Sara Marconi, è disponibile per aprire e servire il vino, assicurando il massimo rispetto delle caratteristiche della bottiglia. Non solo: per garantire un’esperienza enogastronomica personalizzata e differente per ogni cliente, il ristorante propone una Wine Experience ancora più unica, con la possibilità di creare un menu personalizzato appositamente realizzato per esaltare i vini portati dagli ospiti. Lo chef Tommaso Melzi collabora direttamente con i clienti per elaborare piatti in perfetta armonia con le caratteristiche del vino scelto, garantendo un abbinamento che li valorizzi entrambi. In quest’occasione, saranno i piatti ad essere abbinati al vino e non viceversa.
Questa doppia offerta riflette l’impegno del ristorante marchigiano - situato all’interno dello storico Palazzo Kursaal di Ascoli Piceno (struttura in puro stile Liberty nata nel 1870 e completamente restaurata nel 1952 per farne uno dei dancing più alla moda dell'intera costa adriatica) - per offrire un servizio totalmente customizzato. Un’idea che potrebbe essere di ispirazione a molti altri, non solo per sdoganare finalmente l’accezione negativa intorno alle bottiglie portate da casa - non certo una strategia per risparmiare, bensì per godersi il vino all’interno di un’esperienza a 360 gradi, tra cibo, contesto e socialità - ma anche per proiettare la ristorazione in una fase 2.0 che tenga conto del cambiamento dei tempi e delle nuove esigenze della clientela.
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