“Siamo a dieci anni dalla prima edizione, e ripensando al 1996, possiamo dire che c’era già, in nuce, l’edizione di quest’anno. C’era la difesa della biodiversità e c’era anche l’obiettivo di indicare una strada, puntando sulla qualità e le piccole produzioni artigianali. Oggi, il Salone del Gusto ha scelto, sacrificando spazi espositivi commerciali a favore dei Presìdi e del rafforzamento del legame con “Terra Madre”, di dimostrare che è possibile fare sviluppo anche senza crescita”. Così Roberto Burdese, il nuovo presidente di Slow Food Italia, ha aperto le comunicazioni per spiegare le scelte e le novità che caratterizzeranno il “Salone del Gusto” 2006, a Torino, dal 26 al 30 ottobre, organizzato da Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food.
“Il Salone del Gusto e Terra Madre insieme contribuiscono - ha detto Elda Tessore, assessore al turismo e alla promozione di Torino - a valorizzare la vocazione turistica del nostro territorio. L'appuntamento 2006 farà rivivere l'intensità mediatica delle Olimpiadi. La città sarà impegnata a organizzare e promuovere un clima di festa e di coinvolgimento; vorremmo che si riproponesse lo spirito di accoglienza di questo febbraio, quando Torino è diventata la capitale dello sport. Il cibo, la musica e lo sport sono il linguaggio comune del mondo. Torino sarà la capitale del gusto”.
Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, ha tenuto a confermare la centralità del Salone del Gusto e Terrra Madre nell’istituzione regionale: “in questi anni il Salone del Gusto è sicuramente cresciuto in termini quantitativi e qualitativi e insieme al Salone anche il Piemonte è cresciuto. Questa regione ha una vocazione alla qualità dei prodotti che sta scritta nel nostro passato ma la crescita è sempre un fatto collettivo. A questo stadio di elaborazione si è giunti grazie al concorso di molte intelligenze che hanno contribuito a valorizzare le colture tipiche del nostro territorio, promuovendone l'immagine, la sostanza e l’alta qualità. “Terra Madre” poi è diventata una filosofia, un modo di essere, un nuovo modo di pensare il produrre, l'economia. Ancora una volta il Salone del Gusto darà più qualità al sistema Piemonte, ancora una volta scommettiamo sulla forza del locale che è vincente”.
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