Per le tasche delle famiglie italiane hanno pesato, nel 2005, le spese sostenute per abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 4,9%), trasporti (+4,5%), ristorazione fuori casa (+2,4%). Le spese per i consumi di prodotti alimentari sono rimaste invariate. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando le rilevazioni Istat sui prezzi al consumo.
Confagricoltura ricorda che l’agricoltura ha continuato a svolgere un ruolo deflattivo nonostante le difficoltà (perché alla base del risultato, specificatamente positivo per i consumatori, c’è una diminuzione dei prezzi all’origine ed un aumento dei costi di produzione per le aziende agricole) e le molteplici emergenze (come quella del settore avicolo in forte crisi per una disaffezione dei consumatori).
“A volte - ha detto il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni - l’agricoltura e l’intero settore agroalimentare sono stati messi sul banco degli imputati per improvvise “fiammate” dei prezzi al consumo. Ma analizzando la situazione con valutazioni che escono dal contingente si comprende come la situazione sia del tutto differente. Restano le difficoltà del settore agricolo, che deve fronteggiare costi crescenti (per la manodopera, i mezzi tecnici e produttivi) senza ottenere guadagni remunerativi”.
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