Oltre ad essere buoni e far bene alla salute i prodotti biologici hanno anche il merito di contenere l'inflazione. Non a caso, le variazioni dei prezzi fatte registrare da questo tipo di prodotti sarebbero state, nel periodo gennaio-settembre 2004, del 30% inferiori a quelli medi del consumo rilevati dall'Istat. Lo rende noto uno studio Coldiretti, diffuso ieri per “Biodomenica 2004”, una sorta di festa nazionale dell'alimentazione e del gusto, dedicata all'agricoltura biologica.
Secondo le stime provvisorie dell'Istat, informa il rapporto, "negli ultimi nove mesi, a fronte di un aumento medio dell'1,7% dei prezzi al consumo per l'intera collettività, i prodotti biologici nel paniere hanno subito un aumento di solo l'1,2%". Tutto ciò, rileva la Coldiretti, si traduce in un contributo positivo per una new entry 2004 nel paniere Istat, "come conferma una precedente indagine Coldiretti-Ispo secondo la quale nel 2003 8 italiani su 10 hanno acquistato alimenti biologici, con un aumento del 24% rispetto all'anno precedente".
Attualmente il fatturato nazionale del biologico è stimato in 1,6 miliardi di Euro con una spesa di circa 80 euro l'anno per famiglia, destinata - sottolinea la Coldiretti - "per il 26% a latte e derivati, per il 16% a frutta e verdura, per il 10% a dolcificanti e integratori, per il 9% rispettivamente a pane, pasta e riso e a bevande, per l'8% a biscotti e dolci, per il 6% rispettivamente a prodotti per l'infanzia, uova e condimenti ed il resto per gelati, surgelati e altro".
Sul piano della produzione del settore l'Italia occupa al momento nell'Europa allargata la prima posizione, con oltre un terzo delle imprese e più di un quinto della superficie. In Italia sono presenti oltre 44.000 imprese agricole impegnate nella coltivazione del biologico con la coltivazione di quasi 1.052.000 ettari destinati a foraggio, cereali, olivi, viti, agrumi, frutta, ortaggi e l'allevamento di 190.000 bovini, 540.000 pecore e capre, oltre 20.000 maiali, 1.300.000 tra polli e conigli e quasi 80.000 apicoltori.
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