I due terzi della spesa di oltre 250 euro all’anno che ogni famiglia italiana destina all’acquisto di verdura “vanno al commercio all’ingrosso o al dettaglio e ai servizi, mentre solo un terzo va alle imprese agricole”: emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dell’andamento dei prezzi rilevato dall’Osservatorio del Governo e dei dati diffusi ad Ortomac da Iha Italia per Agri Cesena, secondo i quali, nel 2004, si sono acquistati dalle famiglie italiane 3,7 milioni di tonnellate di ortaggi (-5,16% sul 2003) per una spesa di 5,3 miliardi di euro, ovvero 5,93% sul 2003.
Dagli ultimi dati ufficiali disponibili on line sul sito www.ismea.it dell’Osservatorio prezzi del Governo e riferiti a gennaio 2005 emerge - continua la Coldiretti - che l’aumento medio dal campo alla tavola dei prezzi della verdura è stato pari al 211%, a registrare le variazioni più elevate sono state le carote con un +733%, seguite dalle cipolle con un +614%, mentre a registrare gli incrementi più contenuti sono le zucchine (+108%).
“Serve maggiore trasparenza dei processi di formazione dei prezzi e sulla tracciabilità di filiera - sostiene la Coldiretti - a partire dall’origine per arrivare ad un riequilibrio nei rapporti interprofessionali tra imprese agricole, industria, distribuzione e consumatori con accordi e controlli per la verifica dei margini, in modo che i consumatori possano avvantaggiarsi di prezzi di vendita contenuti”. Ma, secondo l’organizzazione agricola, serve anche “un impegno ad assumere iniziative per remunerare gli agricoltori con prezzi adeguati per evitare che, come è purtroppo avvenuto quest’anno, si verifichino riduzioni insostenibili con valori inferiori ai costi di produzione che stanno drammaticamente mettendo a rischio il futuro di molte coltivazioni”.
Tabella con variazioni % prezzi dal campo alla tavola:
ortaggi freschi 211%
carote 733%
cavolfiori 192%
cipolle 614%
finocchi 279%
radicchio 231%
lattuga 170%
melanzane 277%
patate 158%
peperoni 374%
pomodori 210%
spinaci 142%
zucchine 108%
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