I prezzi del pane e della pasta dipendono per oltre il 90% da voci diverse dal costo del grano ed è del tutto ingiustificato minacciare aumenti a causa dell’andamento di mercato del grano. Lo afferma la Coldiretti in riferimento alle affermazioni di Italmopa nel sottolineare che i prezzi di pasta, pane e dolci negli ultimi anni non sono mai diminuiti nonostante i progressivi cali che si sono verificati nei prezzi pagati agli imprenditori agricoli per il grano.
La minaccia di spinte inflazionistiche è un falso pretesto che non trova riscontro nella realtà attuale poiché - sottolinea la Coldiretti - per produrre un chilo di pane occorre circa 1 kg di grano (800 grammi di farina) che costa da 16 a 18 centesimi, mentre un chilo di pane, tipo casereccio, costa intorno a 2 euro al chilo, con un’incidenza del costo del grano pari ad appena l’8 per cento sul prezzo del prodotto finito.
E percentuali ancora più basse si riscontrano per la pasta e per i dolci. Per evitare le paventate speculazioni di mercato occorre - sostiene la Coldiretti - lavorare sulla trasparenza delle etichette con l’indicazione della provenienza della componente agricola degli alimenti.
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