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PREZZI - UNIONE EUROPEA: CONTINUA CARO-ALIMENTI, E L’ITALIA E’ NELLA MEDIA. IN UN ANNO, +8,3% IN EUROPA, IN ITALIA +6,7%

E’ sempre emergenza prezzi per le famiglie europee: quelli di generi di prima necessità come pane, cereali e latte continuano a “volare”, mentre nei campi si registra già un netto calo dei prezzi dei prodotti agricoli. Al momento l’unica speranza di portare ossigeno ai bilanci delle famiglie viene dalle buone previsione dei raccolti dei cereali: +16% nel 2008 nell’Unione Europea sul 2007.
Insomma, fare la spesa è più che mai una corsa ad ostacoli per i consumatori europei ed italiani come confermano gli ultimissimi dati elaborati dagli Uffici della Commissione Europea. Basti pensare che in un solo anno - dal luglio 2007 al luglio 2008 - la borsa della spesa è costata in media l’8,3% in più al bilancio familiare. Anche i consumatori italiani hanno dovuto sborsare il 6,7% in più, in linea con la crescita registrata in altri grandi paesi europei come Germania (+7%) e Francia (+6,9%). Nel nord dell’Europa, e nei nuovi stati membri invece, i prezzi degli alimenti sono letteralmente “volati”: da +13,7% della Gran Bretagna a +21,2% della Lettonia.
In Europa, in testa al caro-cibo, ci sono i generi alimentari di prima necessità: da olio e grassi (+15,4%) a latte, formaggio e uova (+13,8%); dal pane e cereali (+12,3%) alla frutta (+9,1%); dalle carni allo zucchero, rispettivamente +5,9% e + 5,1%. La crescita più contenuta è stata per le verdure (+3,5%) e per il pesce (+3,4%).
I consumatori italiani, se hanno dovuto subire per pane e farina la stessa impennata dei prezzi registrati in Europa (+12,1%), hanno potuto limitare i danni soprattutto per gli oli (+5%) e lo zucchero (+3,35). L’impennata dei prezzi è stata leggermente inferiore alla media europea, ma ugualmente sensibile, per uova, latte e formaggi (+8,8%), per la frutta (+7,6%) e per le carni (+4,3%).
E’ invece in piena caduta l’andamento dei prezzi al commercio delle derrate agricole, acquistate agli agricoltori: nell’agosto 2008, sull’anno prima, hanno registrato tutte, in Europa e in Italia, un calo, con la sola esclusione del grano duro e delle carni. I prezzi del grano tenero sono caduti del 12,7% nell’Ue e del 9,4% in Italia, mentre il prezzo del grano duro, che influenza il costo della pasta, continua a crescere ma in modo più contenuto: ad agosto 2008, sempre sul 2007, registrava in Europa un incremento del 23,3% e del 16,9% in Italia. Insomma, c’é ancora molto lavoro da fare per rendere i prezzi alimentari più trasparenti e portare una nuova boccata d’ossigeno alle famiglie.
Fonte: Ansa - Autore: Patrizia Lenzarini

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