02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PROCEDE SPEDITO L’ITER PER I NEGOZIATI SULLA PAC: “E “FAREMO DI TUTTO AFFINCHÉ SI POSSA ARRIVARE ALLA CONCLUSIONE ENTRO GIUGNO, SOTTO LA PRESIDENZA IRLANDESE”. COSÌ IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO UE PAOLO DE CASTRO

Partirà l’11 aprile l’iter negoziale sulla nuova Pac, attraverso i “triloghi” tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea e “faremo di tutto affinché si possa arrivare alla conclusione entro giugno, sotto la presidenza irlandese. L’iter di definizione della Pac post 2014 prosegue in modo serrato”. Parola del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro che oggi a Vinitaly ha fatto il punto sulla riforma della politica agricola comune e illustrato le novità sulla vitivinicoltura. Per De Castro in questa fase rimane “però cruciale il mandato negoziale approvato dal Consiglio dei ministri dell’agricoltura che ha assunto una posizione diversa su molti punti da quella votata dalla Plenaria del Parlamento europeo, il quale, per quanto riguarda i diritti di impianto dei vigneti, aveva avuto un approccio maggiormente garantista con il mantenimento dello status quo fino al 2030, mentre il Consiglio si è espresso a favore di un nuovo sistema dal 2019”. Con una dote che “per l’Italia ammonta a 42 miliardi per il settennato della Pac, che partirà dal 2015, serve maggiore flessibilità. Se applicassimo un Flat Rate mediato (aiuto forfettario, ndr) nell’arco di 6-7 anni - ha specificato il presidente della Comagri al Parlamento europeo - significherebbe avere spalmatura unica per tutte le imprese agricole di 250 euro per ettaro, con la conseguenza di avere un rischio di chiusura elevata”. Per questo la posizione del Parlamento europeo e del Consiglio è quella di una convergenza delle risorse nel tempo, ma
garantendo che nei sette anni della Pac non ci sia un taglio di oltre il 30%. Uno degli obiettivi da raggiungere con i negoziati sarà un alleggerimento del greening, con la conseguenza di rendere meno pesante la burocrazia. “Il commissario all’Agricoltura, Dacian Cioloş - ha sottolineato ancora De Castro - pensava ad un modello di diversificazione produttiva sopra i tre ettari, imponendo la rotazione di tre colture, la monocoltura su un massimo del 70% della superficie, oltre alle focus area ecologiche, nella misura del 7%, che è stata bocciata dal Parlamento”. Si cambia, dunque, e la superficie ecologica sarà pari al 3% per i primi due anni, poi il 5, prima di uno studio sull’impatto. “Non possiamo pensare di ridurre la produzione in Europa, proprio mentre la popolazione mondiale è in crescita e diventa sempre più importante aumentare le produzioni”. Novità anche sul versante dell’olio (segmento dove l’Italia esporta a valore 1,8 miliardi di euro), dove il Parlamento europeo darà l’indicazione di “introdurre un meccanismo analogo alle op ortofrutticole, teso cioè a favorire l’aggregazione”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli