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PRODUTTORE AD HOC DI CIBI DI STRADA GENUINI E TRADIZIONALI, CHE OPERA IN RETE, ALTERNATIVA AL GUSTO GLOBALIZZATO E FULCRO PER IL TURISMO: ARRIVA IL “DECALOGO DI STREETFOOD” PER DIVENTARE VERI “ARTIGIANI DEL GUSTO”. CURIOSITA’: I 10 PUNTI

Un decalogo del “perfetto operatore del cibo di strada” per far riconoscere al consumatore quelli di cui più fidarsi, per essere un produttore ad hoc di piatti tipici genuini e tradizionali, che opera in rete, alternativa al gusto globalizzato e fulcro per la promozione turistica: è un vero e proprio regolamento in dieci punti - dalla storia alle tradizioni, dal territorio al turismo, dalle norme igieniche al rispetto dell’ambiente - dedicato a chi fa cibo di strada, quello promosso dall’Associazione Streetfood per diventare “Artigiani del Gusto” (info: www.streetfood.it). E, tirando le somme, in Italia sono circa 3.000 gli operatori del settore. Dal 2005 ad oggi, complice anche un sistema burocratico e normo-igienico rigido si sarebbe assistito a un calo dell’8% dei cosiddetti ambulanti, mentre sul fronte degli itineranti (cioè dotati di furgoni a norma) si parla di una crescita del 18% nello stesso periodo.

“Il modo di lavorare degli operatori del settore - spiega il presidente di StreetFood, Massimiliano Ricciarini – di legarsi al territorio e attivarsi per promuoverlo, l’utilizzo di antichi ferri del mestiere, l’etica di base, l’igiene ma non l’asetticità, il rispetto delle regole del commercio nel senso di una sinergia in rete con altri operatori e con le attività di promozione turistica ed enogastronomica e alle istituzioni senza individualismi o asocialità, unitamente all’utilizzo di prodotti agroalimentari tradizionali e il rispetto delle leggi fanno degli operatori stessi dei veri e propri “Artigiani del Gusto” che possono fregiarsi di tale denominazione solo ed esclusivamente rilasciata dall’Associazione Culturale Streetfood con il suo logo esposto nello spazio commerciale dell’attività”.

Focus - “Decalogo del buon Artigiano del Gusto”
1. Rispetta storia e tradizioni per una garanzia di tracciabilità e appartenenza storica del cibo di strada e suoi ingredienti e l’esecuzione tradizionale della ricetta del cibo di strada.
2. Utilizza ingredienti tipici e tradizionali del territorio di appartenenza per la produzione del cibo di strada.
3. Adotta un’etica nello svolgimento della professione e nel rispetto di un sapere e saper fare tramandati, senza corromperli.
4. Rispetta il legame con il territorio di appartenenza del cibo di strada.
5. Utilizza strumenti artigianali originali o rivisitati per la preparazione, cottura e somministrazione del prodotto (padelle, testi in terracotta, refrattaria, metallo, teglie etc ...).
6. L’igiene al momento giusto: adeguati alle misure minime di rispetto delle normative sull’igiene impartite dalle Leggi Regionali per: a) garantire sicurezza al consumatore; b) non alterare le caratteristiche organolettiche di ingredienti e della ricetta finale; c) non contravvenire alla normativa.
7. Abbinamenti genuini: bevande realizzate con prodotti come acqua, vino, birra artigianale, succhi di frutta; senza aggiunta di ingredienti che ne modifichino il gusto - accettata (con riserva) l’aggiunta di CO2.
8. Rispetto dell’ambiente, sia durante il processo di produzione, somministrazione e consumo sia nella gestione dei locali (mantenimento della pulizia dentro e fuori il locale, smaltimento di oli, scarti organici e inorganici usufruendo di servizio smaltimento rifiuti differenziato).
9. Promozione del territorio (di appartenenza), in virtù del fatto che solo i cibi di strada possono e devono essere consumati in loco per non modificare le caratteristiche tradizionali del loro consumo (temperatura, friabilità, croccantezza, morbidezza e sofficità) e promuovere in tal modo anche aree subalterne (zone montane o difficilmente frequentabili).
10. Cibo di strada in rete (no individualismo e asocialità): sinergia con altre attività di produzione enogastronomica, associazioni, enti o altro per la costituzione di una rete di prodotti e servizi che promuovano in maniera integrata il cibo di strada con il territorio e tutti i suoi valori aggiunti.

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