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PROGRAMMAZIONE PER LE PRODUZIONI DOP E IGP. LA CHIEDE L’AICIG (ASSOCIAZIONE ITALIANA CONSORZI INDICAZIONI GEOGRAFICHE) ALL’UNIONE EUROPEA. “È UNO STRUMENTO FONDAMENTALE” AFFERMA IL PRESIDENTE AICIG, GIUSEPPE LIBERATORE

La tutela delle produzioni alimentari italiane di qualità passi attraverso la programmazione dei volumi produttivi. E’ la richiesta, unanime, dei consorzi di tutela dei prodotti Dop ed Igp italiani riuniti in Aicig.

L’Associazione Italiana dei Consorzi Indicazioni Geografiche, Aicig, chiede “con determinazione al Governo italiano e soprattutto alle istituzioni comunitarie che nel nuovo Pacchetto Qualità in discussione al Parlamento Europeo ed alla Commissione Europea sia introdotta la possibilità di programmazione delle produzioni Dop e Ig”.

“Il sistema dei Consorzi rappresenta oltre 10 miliardi di euro - afferma il presidente di Aicig, Giuseppe Liberatore - e chiede con forza un ruolo più deciso e forte per una crescita di un settore fondamentale per l’intera economia agricola nazionale. La programmazione delle produzioni è uno strumento fondamentale”.

“La Ue, che da un lato riconosce la necessità di tutelare le produzioni alimentari locali dei Paesi membri, dall’altro le vorrebbe mantenere prive dei mezzi necessari a rendere questa tutela efficace. Credo - ha concluso il presidente - che questa contraddizione debba essere risolta con urgenza”.

“Il governo della produzione in funzione della domanda di mercato rappresenta oggi una necessità improrogabile - spiega Roberto Gasparini, presidente del Consorzio di tutela del Formaggio Asiago - anche per frenare fenomeni speculativi che inevitabilmente danneggiano le Dop. I Consorzi di tutela vanno dotati di concreti strumenti d’intervento per difendere la redditività di comparti agricoli spesso caratterizzati da una forte frammentazione produttiva. Una crescita dei prodotti Dop in equilibrio con il mercato è inoltre collegata al tema della qualità, e rientra nell’interesse dei consumatori prima ancora che dei produttori”.

Solo la programmazione consente un’adeguata remunerazione di tutti i componenti della filiera produttiva e quindi il mantenimento del patrimonio economico, sociale e culturale di cui i prodotti Dop e Igp.

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