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PROMOZIONE E TUTELA DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO, COME FARE? I MODI SONO MOLTI, PIÙ “GLOBAL” O PIÙ “LOCAL”. IL MINISTRO GALAN SOSTIENE LA FILIERA NAZIONALE ALL’ESTERO, E COLDIRETTI PUNTA SUL KM 0 CON I FARMER’S MARKET

Ci sono almeno due modi per sostenere le produzioni dell’agroalimentare italiano: “global” e “local”. Il Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, sceglie il primo, e lo fa con il viaggio istituzionale in Russia (6/8 febbraio) e Germania (9 febbraio), accompagnato da una delegazione di imprenditori del settore dell’agroalimentare italiano e dal presidente dell’Istituto per il Commercio con l’Estero, Umberto Vattani.
Coldiretti, invece, sceglie il “local” e rende noti i dati sulla tendenza positiva, nel 2010, dei “Farmer’s Market”, all’assemblea degli Agrimercato di “Campagna Amica”: +28% di strutture, 8,3 milioni di visitatori e 320 milioni di euro di fatturato. Cifre che si uniscono ad un ruolo importante, quello del recupero di prodotti “in via di estinzione”.
“Si tratta di un primato straordinario, conquistato in appena due anni dell’inizio di queste esperienze in Italia, dove è ora attiva la più estesa rete di vendita diretta dei produttori agricoli presente in tutta Europa”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel sottolineare che “dai mercati viene una risposta ad un nuovo stile di vita e ad modello di consumo più sostenibile che si sta affermando tra un numero crescente di cittadini”. “Oltre che un’opportunità di mercato per tante nostre imprese - ha aggiunto Marini - si tratta di una formidabile occasione per aggiungere concorrenza ad un sistema ingessato da anni, ma anche di una esperienza che ha uno straordinario effetto moltiplicatore sulle altre forme distributive, che per rispondere alle esigenze di un consumatore più informato dovranno garantire un adeguato spazio sui propri scaffali al vero prodotto Made in Italy”.
I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, ma i Farmer’s Market si distinguono soprattutto per la loro capacità di preservare e recuperare le tipologie di prodotti “a rischio estinzione”. Si va dal friulano aglio di Resia al cardo di Nizza del Piemonte; dalla patata blu del Trentino alla zucca Berettina emiliana; dal chinotto ligure al Verna, grano tenero della Toscana; dai Figadei, salama da sugo lombarda, alla Tortella suina delle Marche. E, ancora, la Roveja di Cascia, un legume tipico dell’Umbria; il Pecorino, vino bianco abruzzese; dalla Campania la Cicerchia, legume adatto alla preparazione di molti piatti. La Mela Gaetanella, bassa, panciuta e profumatissima, è una specialità dei farmers market del Molise, mentre la Melanzana rossa di Rotonda Dop appartiene alla tradizione della Basilicata. Ha proprietà antitumorali l’Annona, un tipo di frutta che si produce in Calabria. Dagli agricoltori siciliani viene il rilancio delle Carrube sono tornate sulle tavole per essere utilizzate anche nelle diete come sostitutivo del cioccolato. In Sardegna è stata poi recuperata Sa Pompia, sorta di cedro dalla buccia spessa e ruvida usato - spiega la Coldiretti - nella preparazione di un dolce tipico dei matrimoni, oltre che preparato candito o come ingrediente di liquori.
Info: www.campagnamica.it

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