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PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E L’ISTITUTO AGRARIO SAN MICHELE ALL’ADIGE PER CONTRASTARE, CON MEZZI TECNOLOGICI, LA PRATICA DELLA DEODORAZIONE DELL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E LA CONTRAFFAZIONE DEL PRODOTTO

Non Solo Vino
Intesa per contrastare l’illecita pratica della deodorazione dell’olio extravergine di oliva

Per contrastare l’illecita pratica della deodorazione dell’olio extravergine di oliva e della contraffazione del prodotto nazionale con prodotto proveniente dai mercati stranieri, il Ministero delle Politiche Agricole ha firmato oggi, all’Ispettorato Generale del Corpo Forestale dello Stato, un protocollo d’intesa con l’Istituto Agrario San Michele all’Adige (Iasma). Quest’ultimo, che ha già sviluppato analoga expertise sul metodo degli isotopi stabili, metterà a punto analogo metodo per le analisi sui campioni d’olio extravergine di oliva proveniente da aree territoriali extranazionali con l’obiettivo di fare chiarezza sulle reali origini del prodotto. Le informazioni raccolte confluiranno nella futura Banca Dati della Biodiversità Alimentare Nazionale.

“Questa intesa è la conseguenza di alcune scelte che sono state fatte a sostegno della qualità e della lotta alla contraffazione. L’obiettivo è quello di garantire i consumatori e difendere i produttori - dichiara il Ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano. Il nostro obiettivo è proteggere, sostenere, tutelare e promuovere i prodotti italiani e l’accordo firmato oggi è un ulteriore passo in questo senso. E per raggiungere questo obiettivo vogliamo porre la scienza al servizio della nostra agricoltura e, in questo caso, al servizio della lotta alla contraffazione. Ringrazio le persone che hanno reso possibile questo accordo in primo luogo il Capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone e il Presidente dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige Francesco Salamini”.

Determinante per le attività investigative, predisposte al fine di accertare la tracciabilità degli alimenti, è poter disporre di un metodo analitico che consenta di individuare con esattezza l’origine delle materie prime. Sono ormai venti anni che il metodo dell’analisi degli isotopi viene applicato con successo in campo enologico per discriminare le provenienze delle uve e su questa base il Ministero ha già mappato, sempre con Iasma, gli oli extravergine di oliva Dop. L’obiettivo che questo protocollo d’intesa fra il Ministero e lo Iasma si prefigge è quello di estendere questa mappa, basata sugli isotopi stabili, alle provenienze extracomunitarie visti i volumi di importazione sempre più consistenti, dai Paesi africani come la Tunisia.

La mappatura isotopica andando ad aggiungersi al metodo degli alchil esteri, introdotto di recente con il Regolamento CE 61/2011, che consente di svelare alcune operazioni fraudolente di rettifica del prodotto (quali ad esempio la deodorazione), quasi sempre necessarie per gli oli derivanti da una olivicoltura superintensiva, permetterà dunque di realizzare un efficace sistema analitico in presenza del quale sarà sempre più difficile continuare ad ingannare i consumatori sulla qualità e sulla provenienza dell’olio di oliva extravergine.

“Non faremo mancare il nostro contributo con una attenta osservazione delle tante anomalie che si trovano sul mercato dove - sottolinea il presidente della Coldiretti Sergio Marini - occorre diffidare da quegli olii che sono venduti a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive. L’Italia - ha continuato Marini - è il più grande importatore mondiale di olio di oliva ma nei supermercati tutto quello in vendita sembra italiano perché le etichette sono praticamente invisibili o perché si utilizzano nomi o immagini che richiamano impropriamente alla realtà nazionale. Un vero inganno dietro il quale spesso si nascondono anche le truffe che oggi - ha concluso Marini - grazie a questo accordo siamo meglio in grado di combattere”.

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