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PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA REGIONE VENETO E L’ISA (ISTITUTO SVILUPPO AGROALIMENTARE SPA) PER FORME INNOVATIVE DI SOSTEGNO FINANZIARIO PER LE AZIENDE NEL SETTORE DELL’AGROINDUSTRIA

In Veneto arriva denaro a basso costo per gli investimenti strutturali di società di capitali e cooperative nel settore dell’agroindustria: oggi l’assessore all’agricoltura Franco Manzato ha sottoscritto con Nicola Cecconato, presidente dell’Istituto Sviluppo Agroalimentare Spa (società finanziaria partecipata al 100% dal Ministero delle Politiche Agricole), un protocollo d’Intesa, il primo nel suo genere in Italia, finalizzato a mettere a disposizione forme innovative di sostegno finanziario per le aziende che operano nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (info: www.isa-spa.it).
In estrema sintesi, l’intervento di Isa potrà “iniettare” capitali fino al 75% circa dell’investimento totale, da restituire entro un massimo di 15 anni ad un tasso che al momento è del 30% di quello bancario normale. I finanziamenti di Isa non sono alternativi, ma complementari a quelli pubblici. “Il supporto finanziario di Isa - ha spiegato Manzato - rappresenta uno degli strumenti di ingegneria finanziaria che abbiamo deciso di mettere in campo a fianco del Programma di Sviluppo Rurale per sostenere il nostro sistema agricolo e agroalimentare. Altri meccanismi d’intervento coinvolgono la finanziaria Veneto Sviluppo e Cassa Depositi e Prestiti - Bei”. L’intervento dell’Istituto Sviluppo Agroalimentare è stato pensato principalmente per i progetti agroalimentari cantierabili che non è stato possibile finanziare nell’ambito della misura 123 del Psr (Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli) per esaurimento dei fondi.
“Nei due bandi del Psr finora emanati - ha ricordato Manzato - sono state infatti impegnate tutte le risorse destinate a questa finalità, per un totale di 81 milioni di euro, che supportano un investimento di 140 milioni. Sono rimaste “fuori” oltre 100 richieste, per un totale di una trentina di milioni. Le aziende interessate, peraltro, svolgono una funzione di motore dello sviluppo economico e sociale anche al di fuori del proprio comparto produttivo, perché i loro investimenti determinano ricadute positive su ditte fornitrici di tecnologia e servizi e sui produttori agricoli”.

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