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IL FUTURO NEL CALICE

Qualità e autenticità, localismo, consumo etico: i trend del post Covid, secondo Iwsr

Secondo l’agenzia inglese, la pandemia accelererà ulteriormente le tendenze ed i cambiamenti in atto nel settore del vino e degli spirits
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Qualità e autenticità, localismo, consumo etico: i trend del post Covid, secondo Iwsr

La pandemia da Covid-19 è tutt’altro che superata a livello mondiale, e avrà cambiamenti più profondi del previsto sull’industria del vino e dei liquori. Che, sostanzialmente, si tradurranno in una accelerazione di cambiamenti già in corso, come la crescita del digitale, dell’attenzione all’autenticità e alla tipicità dei prodotti, alla sostenibilità di tutto il processo produttivo, alla salute, e così via. A sottolinearlo, tra gli altri, l’ultima analisi in materia dell’International Wine & Spirits Research. Tra i macrotrend a cui guardare, quello sintetizzato alla voce “Sophistication & Premiumisation”, spinta dalla crescita della conoscenza da parte dei consumatori, e da una revisione del potere di acquisto. Da questo punto di vista, secondo le previsioni, vino e spiriti del segmento premium e oltre, dovrebbero veder crescere ulteriormente la loro quota di mercato, arrivando al 13% da qui al 2024, con i consumatori sempre più orientati a privilegiare la qualità piuttosto che la quantità. Per valore, la Cina e gli Stati Uniti continueranno a contendersi il primato dei consumi in questo segmento.
C’è poi il trend delle “Evolving Traditions”, che chiama in causa il cambio generazionale della base dei consumatori, ma anche dei loro comportamenti, legati alla globalizzazione, anche come reazione ad essa: i prodotti e le esperienza locali, valorizzati più che mai dalle restrizioni ai viaggi e dalla chiusura dei confini in tanti Paesi, continueranno ad essere sempre più popolari, anche per il loro valore simbolico e di sostegno ai produttori da parte delle loro comunità. Allo stesso tempo, le restrizioni e le nuove norme che bar e ristoranti del mondo hanno dovuto e devono osservare, hanno spinto i consumatori, soprattutto i più giovani, a consolidare nuove abitudini di consumo che sembrano destinate a durare in futuro, come la crescita di formati più pratici e portabili come il vino in lattina e tutti i formati “ready to drink”.Ancora, c’è il grande tema dello “Health and Ethical Consumption”, il consumo salutare ed etico. Un trend che attraversa tutte le categorie di prodotto, vino e spirits inclusi. In generale, viene premiato tutto quello che è associato al benessere, e questo spiega la crescita di tutte le bevande con un basso contenuto di alcol, di cui è esempio la birra analcolica, che dovrebbe vedere la propria quota di mercato salire al 4,4% del totale nel 2024.
Legato a questo c’è anche la crescita ulteriore del vino bio: se come nel 2019 i mercati più importanti resteranno Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Giappone, qui come altrove la spinta verso questa tipologia di vini sarà aumentata da fenomeni guidati sia dai consumatori che da scelte politiche dei diversi Stati, che avranno implicazioni profonde per tutto il settore del vino e del beverage, dalla produzione al packaging, dalla distribuzione alla normative.

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