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QUANDO CIBO FA INVECCHIARE MEGLIO ... LA FEDERALIMENTARE PRESENTA LA PIATTAFORMA ITALIAN FOOD FOR LIVE

Snack non solo per saziare, ma anche per aiutare a ridurre il colesterolo. Alimenti capaci di stimolare le funzioni intellettuali. Condimenti con i quali combattere le malattie cardiovascolari. E' questa la sfida che l'industria alimentare oggi porta a tavola: produrre cibi in grado di migliorare il benessere, aggiungendo vita agli anni e non solo anni alla vita. Mangiare per prevenire è l'obiettivo della Piattaforma Tecnologica "Italian Food for Life", presentata oggi a Roma da Federalimentare e dalla Crui-Conferenza dei Rettori delle Università italiane, che coinvolge i principali attori della filiera agroalimentare, della ricerca e delle istituzioni.
Operativa a fine anno, la Piattaforma nasce per rendere più competitive le aziende attraverso la produzione di alimenti innovativi e adeguati alle esigenze dei consumatori. Sono le tendenze demografiche nazionali a orientare le priorità della ricerca alimentare; basti pensare che nei prossimi 50 anni il numero degli over-80 sarà aumentato del 30%, mentre entro il 2030 circa il 30% della popolazione europea avrà oltre 60 anni, una situazione che spinge ad investire nello sviluppo di "cibi evoluti" che possono prevenire alcune malattie legate all'età.
E' stato dimostrato ad esempio, che passando ad uno stile di vita più corretto si può ridurre il rischio di diabete del 58% in 4 anni. Gli strumenti offerti dalle nuove tecnologie permettono così di ottenere una migliore conoscenza degli effetti del cibo sulla salute: nutrigenomica e tossicogenomica aiutano ad identificare le componenti bioattive degli alimenti, mentre nuovi metodi analitici possono far conoscere meglio i meccanismi delle componenti funzionali e nutraceutiche (carotene, acido fenolico, flavonoidi ...).
"Il futuro del made in Italy - ha detto il Presidente di Federalimentare, Luigi Rossi di Montelera - passa da specializzazione, innovazione e qualità di prodotti e servizi, che costituiscono la base su cui l'Italia potrà competere, non potendolo fare sui costi, ma per farlo occorre che il pubblico accompagni il privato in questo percorso".
Del resto, ricorda Montelera, l'industria oggi investe il 2,6% del proprio fatturato in ricerca e controllo. Sono tre in particolare, gli ambiti di ricerca individuati dalla Piattaforma: l'ottimizzazione delle attività celebrali, il potenziamento del funzionamento intestinale e del sistema immunitario e il miglioramento del sistema cardiovascolare e metabolico.
Lo studio dei meccanismi attraverso i quali gli alimenti influenzano le performances cognitive fin dalla vita uterina, permetterà di prevenire il declino intellettuale legato all'età. Comprendendo poi gli effetti dell'alimentazione sul funzionamento intestinale e sul sistema immunitario si può influenzare la resistenza alle malattie; la ricerca sarà quindi orientata verso i componenti bioattivi dei cibi dai probiotici, alle fibre, agli antiossidanti. Infine, collegando dieta e funzioni metaboliche si potrà combattere meglio l'obesità, ma anche alcune disfunzioni metaboliche e il rischio di malattie cardiovascolari.

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