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QUANDO IL PACCHERO DA’ GUSTO E SOLIDARIETA’ CON UNIVERSITA’ DI TOR VERGATA: E’ IL PRIMO PASTIFICIO ARTIGIANALE “HANDICAP PRIDE”

Portare a tavola più qualità e “made in Italy”, con un modello d’impresa che punta a creare sviluppo territoriale e solidarietà, con i diversamente abili che arrivano a sostenere, con il proprio lavoro in un laboratorio artigiano cooperativo nel basso Lazio, i disabili: succede in Ciociaria, nel comune di Monte San Giovanni Campano da cui arrivano in questi giorni le prime confezioni di pasta secca di alta qualità con marchio “Il colore del grano”, ispirato dal libro di Antoine de Saint-Exupery “Il piccolo principe”.
Si tratta di confezioni di paccheri, mezzi paccheri e fusilloni con materie prime al 100% del Lazio, e a regime comunque da frumento pregiato esclusivamente nazionale, che saranno presentate nelle fiere e all’Enoteca regionale Palatium, per essere poi commercializzate principalmente a organizzazioni del sociale o in beneficenza.
Per iniziativa della cooperativa di ricerca Crf Sc Onlus, prima creatura del sistema ‘Ricerca e solidarieta’ che ha investito sul progetto 106.000 euro, di cui 63.000 con il contributo della Regione Lazio (Filas) e l’assistenza del Parco scientifico e tecnologico e Dipartimento di Economia dell’Università Tor Vergata. Dopo un confronto con i pastai del distretto di Gragnano, ad oggi la cooperativa “Il colore del grano” ha realizzato a Monte San Giovanni Campano un laboratorio di produzione, confezionamento e sperimentazione, mentre nella Tuscia è stato avviata una collaborazione con produttori cerealicoli per chiudere la filiera e rilanciare la produzione di frumento al 100 per cento “made in Lazio”.
L’obiettivo è quello di creare un impianto produttivo di dimensione medio-piccola che si avvalga di una pressa da 500kg/h, con i pastai della cooperativa (una persona svantaggiata ogni due “normodotati”) che poi faranno da tutor nelle successive esperienze di rete, fino a creare una filiera replicabile e ‘handicap-pride’.
“Vogliamo sviluppare un sistema di microimprese produttive e di ricerca - ha detto all’Ansa l’amministratore di Crf Sc Uranio Mazzanti - puntando sull’alta qualità garantita del prodotto, innovazione costante, e su un mercato di consumatori sensibili alla solidarietà. Creando una rete di Pmi che fanno profitto per finanziare, in un circuito ambizioso ma certamente virtuoso, ulteriori progetti di solidarietà sociale”.
Un nuovo sistema di produzione artigianale nel settore agroalimentare che “vuol diventare un modello”, ha sottolineato Mazzanti che sta presentando in questi giorni l’iniziativa a Slow Food, e a realtà industriali come Barilla, per avviare un confronto sul fare impresa e guardare al bilancio sociale.
“La nostra pasta non solo ha una qualità certificata ma anche una specificità cerealicola territoriale - ha aggiunto Mazzanti - che rivitalizzando la filiera del grano diventa un trampolino di solidarietà attiva. Ma anche elemento di difesa concreta del territorio e di valorizzazione ambientale. Offriamo nuove opportunità di inserimento lavorativo ai diversamente abili, nella convinzione che siano proprio le piccole imprese le più idonee a diventare veri e propri laboratori d’innovazione e ricerca applicata. Ricerca che - a giudizio di Mazzanti - è a un punto di crisi, delineato da oasi con grandi competenze, ma senza collegamenti con l’industria”.
Il progetto punta “finalmente a coprire l’anello mancante - conclude il curatore - tra mondo produttivo e universitario, realizzando quella sinergia tra tecnologia e scienza, in assenza della quale le Pmi si dimostrano poco competitive”.
Fonte: Ansa - Autore: Alessandra Moneti

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