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“QUANDO L’AGRICOLTURA DIVENTA IL CULTO DI ANTICHE RELIGIONI DELLA TERRA E L’OMAGGIO A TRADIZIONI E SAPORI CHE E’ SACROSANTO NON PERDERE”: E’ IL PENSIERO DEL MINISTRO GALAN PER LA “FESTA DEI FRUTTI DIMENTICATI”, A CASOLE VALSENIO (RAVENNA)

“La voglia di andare in un paese a me sconosciuto e alcune mie antiche passioni che dai fiori si estendono alla frutta, mi hanno spinto in una giornata autunnale di pioggia ad andare a Casole Valsenio. E lì mi sono molto divertito perché la curiosità, in certi casi, serve ad andare oltre le pene e le noie della politica. E’ vero che a Casole Valsenio ho rivisto un frutto che da noi in Veneto, sicuramente ad Arquà Petrarca, è un frutto ancora popolarissimo, amatissimo dai bambini e che in dialetto veneto chiamiamo sisola, che altri non è che la giuggiola”. Parole del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan dalla “Festa dei frutti dimenticati” di Casole Valsenio (Ravenna), che, sottolinea, “è un omaggio alla memoria dell’agricoltura povera, un’agricoltura spesso spontanea che donava i propri frutti lungo i sentieri di campagna o su per i boschi di collina”.

“Sto parlando del corbezzolo, della pera volpina, del corniolo - precisa il Ministro - ma dove la mia passione per gli antichi frutti si è esaltata è stato quando ho assaggiato le mele rosa, una qualità che non conoscevo. Ringrazio tutti i custodi appassionati di tradizioni e di sapori alle origini stesse della nostra plurimillenaria agricoltura”.

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