Il burro e la carne rossa innalzano il colesterolo, nel pesce c'é il mercurio, lo zucchero provoca la carie... Si potrebbe fare un elenco di divieti da cui non si salverebbe alcun tipo di cibo. Oggi dall'European Food Information Council (EUFIC) arriva un allarme: attenzione a non esagerare per non cadere nell' 'ortoressia nervosa', un nuovo tipo di disordine alimentare che vede le persone ossessionate dalla ricerca un'alimentazione sana.
Portando all'estremo i dettami di un'alimentazione salutistica, gli 'ortoressici' arrivano a sviluppare proprie regole alimentari sempre più specifiche e fanno di tutto per restarvi fedeli, costringendosi a pianificare i pasti anche con diversi giorni di anticipo. Quando escono, tendono a portare con sé un 'kit di sopravvivenza' con i loro cibi, perché non si fidano a mangiare piatti preparati da altri per timore di grassi e altre sostanze, a seconda della loro particolare fobia.
Eufic (organizzazione non profit, finanziata da industrie alimentari ma le cui informazioni sono garantite da un comitato scientifico formato da ricercatori istituzionali e universitari di vari Paesi d'Europa) cita in proposito - nel suo periodico Foodtoday - Steve Bratman, che descrisse per primo l'ortoressia nel 1997, secondo cui questa malattia induce un comportamento simile a quello delle persone che soffrono di anoressia o di bulimia nervosa, salvo che gli anoressici e i bulimici si preoccupano della quantità del loro cibo, gli ortoressici della qualità.
"La differenza - avverte però Michele Carruba (Università di Milano), presidente della Società Italiana Obesità - è che anoressia e bulimia sono malattie riconosciute e codificate a livello internazionale, l'ortoressia ancora no, anche se è presente all'attenzione degli esperti internazionali, che ci stanno lavorando. Sono in corso studi epidemiologici, specie negli Usa, ma anche da noi. Bisogna solo avere dei dati certi per capire quanto incide e quanto può essere grave".
Ma c'é già più di un sospetto che si tratti di una nuova malattia che si affaccia nella società globalizzata dei media, dove tutti i cittadini sono continuamente sottoposti a un bombardamento di informazioni su ciò che fa bene o fa male alla salute. Il cibo oggi fa paura e la diffusione degli alimenti biologici ha aumentato la complessità delle decisioni che si devono prendere riguardo a cosa mangiare. Bettina Isenschmid, consulente per i disordini alimentari presso l'Hopital de l'Isle di Berna, ritiene che questa attenzione ai cibi 'buoni' e 'cattivi' sia problematica e alimenti un rapporto più nevrotico con il cibo nella moderna società occidentale.
Le dà ragione Carruba, che sottolinea come l'ortoressia sia una vera malattia psichiatrica, ancorché non ancora codificata, "perché - spiega lo specialista milanese - è un'ossessione: così come ci sono persone ossessionate dalla pulizia, che si lavano le mani 20 volte al giorno, ci sono persone che hanno l'ossessione di mangiare sano. E inseguendo questa ossessione, finisce che mangiano male, incorrono in un disordine alimentare legato a una patologia psichica, esattamente come gli anoressici e i bulimici".
Per Bratman, è difficile curare e guarire queste persone, perché hanno la ferma convinzione di agire in modo retto, sono estremamente sicuri delle loro convinzioni, e si sentono superiori alle persone che non hanno un simile autocontrollo: "Una persona che si riempie le giornate mangiando tofu e biscotti a base di quinoa si può sentire altrettanto pia di chi ha dedicato tutta la vita ad aiutare i senzatetto", afferma Bratman che ha anche elaborato un test per l'ortoressia, composto da 10 domande.
La curiosità - Il test di Bratman per l'ortoressia
1) Pensate alla vostra dieta più di 3 ore al giorno?
2) Pianificate i pasti con vari giorni di anticipo?
3) Il valore nutrizionale di ciò che mangiate è più importante del piacere di mangiare?
4) La qualità della vostra vita è diminuita parallelamente al miglioramento della qualità della vostra alimentazione?
5) Ultimamente siete divenuti più rigidi con voi stessi?
6) Mangiare in modo sano aumenta la vostra autostima?
7) Avete rinunciato a cibi che vi piacevano per mangiare quelli giusti?
8) La vostra dieta vi rende difficile mangiare fuori, allontanandovi dalla famiglia e dagli amici?
9) Vi sentite in colpa quando "sgarrate" dalla vostra dieta?
10) Quando mangiate in modo sano, vi sentite in pace con voi stessi?
Se la risposta è sì a 4 o 5 delle precedenti domande, è il momento di adottare un rapporto più rilassato col cibo. Se la risposta è sì a tutte, quella di mangiar sano è una vera e propria ossessione.
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