Inseguire un sogno, costruire un futuro e relazioni sociali importanti. Perché non ci sono barriere per nessuno. Un esempio che va in questa direzione arriva dal progetto di solidarietà ideato e sviluppato da Cef Publishing, società specializzata nell’e-learning, in collaborazione con l’Associazione “Il Timone”, realtà novarese creata e sostenuta dalla Fondazione De Agostini e che, dal 2015, supporta le persone con disabilità cognitiva e le loro famiglie, attraverso attività socio-assistenziali, formative, terapeutiche e sportive non agonistiche, promuovendo anche eventi culturali e artistici. I protagonisti sono quattro ragazzi con disabilità cognitiva che stanno apprendendo gli strumenti del mestiere e le basi della professione. Cef Publishing ha scelto di donare a “Il Timone” il suo Corso per cuoco professionista, firmato Corsicef, per promuovere inclusività e professionalità di ragazzi fragili.
Si tratta di un Corso di formazione a distanza per la parte teorica, che consente di prepararsi a entrare nel mondo della ristorazione professionale. Il corso, suddiviso in 16 unità didattiche e prove di autovalutazione a distanza, è stato adattato e semplificato per renderlo fruibile a questi ragazzi, e arricchito con lezioni pratiche in cucina con uno chef. La proposta nasce da una prima esperienza di successo del 2021 con un giovane studente individuato da Angsa Novara-Vercelli (Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo), che oggi, proprio grazie alle competenze acquisite, lavora come aiuto chef presso il ristorante novarese “L’orto in cucina”.
Un progetto che è partito come una grande scommessa, che si può già dire, almeno in parte, vinta. “Alcuni contenuti erano troppo complicati per questi ragazzi, come quelli relativi alla legislazione ad esempio, così abbiamo deciso di riassumerli e trasformali, per renderli adeguati a loro” spiega la docente Cecilia De Antonis, che ha lavorato alla progettazione con le educatrici del “Il Timone”, Gaia e Gabriella, che conoscono bene i quattro giovani e li aiutano nell’apprendimento. “Loro sono entusiasti, si divertono, si sentono capaci e autonomi, ma soprattutto sperimentano la possibilità di diventare indipendenti, anche lavorativamente”. Le due educatici li supportano nell’apprendimento online e nello studio attraverso la piattaforma e-learning di Corsicef, con l’aiuto di strumenti semplificati, come schemi, disegni, quiz di autovalutazione interattivi. “L’esercitazione teorica la fanno a casa con i loro genitori, poi ce la consegnano e noi diamo una valutazione, che non è vincolante ma fondamentale, per loro. Nella prima prova sono andati tutti bene, chi più chi meno, ma tutti e quattro hanno dimostrato di aver appreso le nozioni di base per diventare veri chef”.
Teoria ma anche pratica con le lezioni di cucina dello chef Luca Zara, che si occupa dell’assistenza didattica del corso per cuoco professionista e da anni lavora con ragazzi disabili e in condizioni di fragilità e marginalità. “Ci troviamo una volta a settimana nella sede de “Il Timone” e i ragazzi sperimentano davvero il lavoro di cuoco. Lo chef gli insegna i passaggi delle varie preparazioni, fornendo anche tutte le nozioni di sicurezza Haccp necessarie, non in modo teorico, ma mostrando loro ad esempio come usare il coltello, come maneggiare pentole bollenti, come gestire il fuoco mentre l’acqua bolle e così via”. Nei primi incontri tutti e quattro sono riusciti a completare le preparazioni con successo: hanno portato a casa i cibi preparati per condividerli con le proprie famiglie: “Il momento della condivisione è importantissimo, sia per loro che per i genitori. Il nostro obiettivo è potergli fornire uno strumento per lavorare poi in una struttura in qualche modo protetta: l’esperienza ci dice che questo è possibile” continua De Antonis. “La forza di questi ragazzi è che, nonostante le loro disabilità, sono proattivi, positivi, hanno voglia di imparare, di sentirsi autonomi e riconosciuti per le abilità che hanno saputo sviluppare”. Al termine del percorso, ottengono un attestato di cuoco professionista uguale a quello rilasciato a tutti gli altri corsisti. “Abbiamo preparato gnocchi, cannelloni e crêpe” racconta entusiasta lo chef Luca Zara, che in cucina li coinvolge come una vera brigata, “questo li fa sentire forti, li responsabilizza e li spinge a dare il massimo”.
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