Quando le cantine si prendono cura della storia: la Cantina di Soave, realtà di riferimento del territorio veneto, lancia una limited edition di Soave Classico Rocca Sveva, per finanziare il restauro delle mura medioevali di Soave

Non capita di rado, per fortuna, che le cantine più importanti del Belpaese si prendano cura, con progetti ad hoc, dei loro territori, andando ben oltre il proprio perimetro aziendale. É il caso, tra gli altri, di Cantina di Soave, la realtà più grande del territorio veneto, che lancia una limited edition di uno dei suoi prodotti di punta, il Soave Classico a marchio Rocca Sveva, con parte del ricavato che sarà devoluto al Comune di Soave, per il restauro della storica ed iconica cinta muraria, costruita tra il 1300 ed il 1400, che circonda il borgo medioevale ed il castello sul Monte Tenda, cuore storico del paese di Soave, che è Bandiera Arancione del Tourign Club Italiano dal 2003.
“L’amore per il proprio territorio - sottolinea il dg della Cantina di Soave, Bruno Trentini - si deve esprimere non solo nelle intenzioni, ma anche con i fatti, con azioni concrete. Così mi è venuta un’idea, subito condivisa con entusiasmo dal Sindaco di Soave Gaetano Tebaldi - che è quella di realizzare una limited edition del nostro prezioso Soave Classico Rocca Sveva, destinando parte del ricavato al restauro delle mura medievali di Soave” (www.cantinasoave.it).
Il Comune presenterà ufficialmente l’iniziativa venerdì 13 aprile, giornata inaugurale di “Vinitaly and the City”, il format dedicato agli appassionati da Vinitaly, che, oltre a Verona, si sviluppa anche a Bardolino, Valeggio sul Mincio e lo stesso Soave, con un evento di scena nella barricaia della Cantina Rocca Sveva.
Dove, dalle ore 21, sarà di scena anche un’asta divisa tra aziende, ristoratori e privati, dove saranno assegnati i primi lotti delle bottiglie destinate al restauro delle mura, guidata dai sommelier Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna e Marco Scandoglier.
Una iniziativa lodevole, per una realtà, Cantina di Soave, che in 10 anni ha già investito 48 milioni di euro per far crescere le strutture dell’azienda, di cui 14 solo nell’ultimo esercizio 2017), chiuso con un fatturato di 118 milioni di euro, di cui 63,5 per la liquidazione delle uve, 12.000 euro per ettaro di redditività media per i 2.220 soci, che coltivano 6.000 ettari di vigneto.