Quasi 30 tappe, centinaia di concerti, e oltre 2 milioni di persone raggiunte in tutta Italia. Ecco il bilancio 2015 dello “Streetfood Tour”, il giro d’Italia che si occupa, dal 2004, di promuovere la cultura e la tradizione del vero cibo di strada italiano (www.streetfood.it).
“Numeri impressionanti - spiega il presidente e fondatore Streetfood, Massimiliano Ricciarini - che fanno da sfondo al successo di un anno di iniziative ed eventi organizzati dal nord al sud dello Stivale. Da Belluno a Foggia, passando per Arezzo, Perugia e Pescara. Non solo grandi centri cittadini, ma anche piccoli borghi e città di provincia che hanno scelto l’offerta dell’associazione Streetfood per animare i fine settimana dell’anno. Un successo quello del 2015 che premia il lavoro che portiamo avanti come associazione ormai da oltre un decennio e che proprio con il 2016 ci vedrà ancora impegnati in Italia, ma non solo, per la promozione di territori, tradizioni, culture e naturalmente i cibi di strada che li rappresentano”.
Negli eventi di quest’anno sono state raggiunte in tutta Italia quasi due milioni di persone che hanno consumato oltre 1 tonnellata di fritto di pesce e 600 quintali tra patate fritte tradizionali e tipo “tornado”. Oltre 50.000 piadine, poi ancora 100.000 arancine, 800 kg di Pane ca’ Meusa, 500 kg di panelle. Oltre una tonnellata di paella spagnola, 60 quintali di carne argentina e 40 quintali di lampredotto. Dalla Puglia sono arrivati più di 70 quintali di bombette e 600 sono i kg di lime per i cocktail “on the road”. Dall’Abruzzo 120.000 arrosticini e dalla Toscana 600 kg di carne Chianina per hamburger.
Ma lo “Streetfood Tour” no si ferma qui e già pensa al 2016. Da marzo ripartirà ufficialmente il giro, che già ha un programma ben delineato che sarà presentato ad anno nuovo. Non solo le conferme di città che già hanno partecipato quest’anno al tour, ma anche la richiesta di nuove realtà in Italia che hanno scelto il cibo di strada con la tendina, quello garantito dall’associazione, per animare piazze e strade.
“Vogliamo sottolineare che la nostra realtà si distingue da tutte le altre, nate sull’onda positiva di questi ultimi anni - spiega Ricciarini - soprattutto perché si pone come obiettivo principale quello di far conoscere al consumatore il cibo di strada. Un cibo vero e genuino, preparato da persone abili nel loro mestiere che con il lavoro di ogni giorno hanno dato vita ad un racconto fatto di ricette tipiche regionali”.
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