Quasi 4 hobby farmer su 10 si dedicano all’autoproduzione per risparmiare. Ed a unire l’utile al dilettevole, secondo un sondaggio realizzato dalla rivista “Vita in Campagna” delle Edizioni “L’Informatore Agrario” (per la fiera a Montichiari dal 17 al 19 marzo), ci pensa il carovita, che ha spinto la percentuale di coloro che coltivano da soli i prodotti che consumano dal 26,9% dello scorso anno al 38,5%. Un interesse, quello all’autoproduzione, che si riscontra anche nella scelta delle coltivazioni: sul pre-pandemia (2019) è più che raddoppiata la percentuale di agricoltori per passione che coltiva ortaggi, a cui si dedica oggi il 42,6% degli intervistati, mentre si posizionano al secondo posto per popolarità le piante da frutto (20,8%). Si contendono il terzo posto fiori e piante ornamentali (10,2%), erbe aromatiche e officinali (9,7%) e olivo (9,6%), sostanzialmente a pari merito in calo generalizzato in confronto alle preferenze 2019.
Dopo tre anni di stop forzato dalla pandemia, la “Fiera di Vita in Campagna”, evento di riferimento per gli appassionati del verde di tutta Italia, torna a fotografare per il decennale dell’evento un mondo che, secondo gli ultimi dati a disposizione, coinvolge 1,2 milioni di italiani. Il sondaggio, che ha raccolto più di 700 risposte in tutto lo Stivale, ha intercettato hobby farmer che vivono in più della metà dei casi (51,5%) in piccoli centri abitati, seguiti dalle abitazioni rurali (25,1%) e dalle grandi città (23,4%). Lombardia (27,64%), Veneto (12,55%), Piemonte (10,58%) ed Emilia-Romagna (10%) sono le Regioni da cui provengono 6 rispondenti su 10.
Secondo i dati raccolti dal sondaggio, la maggior parte degli intervistati (42,3%) non è in grado di stimare il risparmio annuo generato dall’autoproduzione, mentre a circa il 26,7% non interessa. Tra coloro che riescono a quantificarlo (quasi un terzo degli hobby farmer), 3 su 10 dichiarano di riuscire a risparmiare più di 600 euro all’anno. Sul versante della spesa il 47,3% contiene i costi entro i 300 euro all’anno, il 29,6% tra i 300 e i 600 euro, mentre sono quasi il 12% quelli che investono più di 1000 euro ogni anno.
Passione per la vita, con l’85% dei rispondenti che dichiara di occuparsene da più di 5 anni, l’hobby farming si conferma una scelta orientata alla salute e al benessere: il 45,5% coltiva per avere prodotti più sani e genuini, ma si registra una crescente attenzione anche al relax, motivazione che spinge oggi circa un quarto degli intervistati (erano solo il 10% l’anno scorso). Sempre sul fronte salutistico, 6 hobby farmer su 10 praticano agricoltura biologica, con prodotti che vengono per la gran parte destinati all’autoconsumo (65,3%), anziché regalati (25,8%) o venduti (7,6%).
Per le abitudini, anche se la maggior parte del campione dichiara che la pandemia non ha influito sulla sua passione, si nota che quasi un quarto (24,54%) dei green lover italiani ha aumentato il tempo dedicato a questo hobby. Solo il 3,3% utilizza app o supporti informatici per monitorare e tracciare i progressi, ma l’online è ormai diventato una risorsa diffusa per cercare informazioni (44,7%) e, in maniera minore, per acquistare prodotti e attrezzature (18,8%), nonostante l’età anagrafica dei rispondenti. La fascia più rappresentata sono gli over 55, che rappresentano i due terzi degli intervistati.
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