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Quattro ore di tragitto per arrivare all’altipiano mettono a rischio la semina della Lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp: i coltivatori protestano sotto le mura di Norcia contro i tempi biblici della messa in sicurezza della vecchia strada

Ci mettono 4 ore ad oggi i coltivatori di lenticchie ad arrivare sull’altipiano di Castelluccio di Norcia per poter seminare il loro legume, perché la vecchia strada, a 6 mesi dai terremoti di fine agosto e fine ottobre, è ancora impraticabile. E, quindi, risulta chiaro per Coldiretti che questa viabilità compromessa mette a rischio la coltivazione del prodotto Igp, che si aggira sui 3.700 quintali l’anno, ed è proprio questo il motivo che ha portato gli agricoltori a protestare con i trattori sotto le mura di Norcia nei giorni scorsi.
Con cartelli che urlano “Senza lenticchia Castelluccio muore”, “senza strada non si semina” ma anche “La burocrazia ed i ritardi fanno più danni del terremoto”, il messaggio è chiaro: serve che le istituzioni accelerino i tempi di messa in sicurezza della galleria che porta a Forca Canapine, in modo da non perdere ulteriore tempo prezioso per la semina e mettere così a rischio un intero sistema economico, turistico ed occupazionale, già duramente colpito dal sisma. Ad oggi infatti la soluzione proposta per raggiungere l’altipiano con trattori, aratri, rulli, seminatrici e il seme necessario passando per Arquata del Tronto è impraticabile: una percorso di guerra che dura quattro ore.
Il danno sarebbe vasto perché oltre ad essere un importante introito economico per la zona, la lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp è famosa in tutto il mondo e attrae ogni anno un flusso importante di turisti che vengono ad ammirare lo straordinario spettacolo della fioritura viola della leguminosa che avviene intorno a giugno: l’anno scorso sono state ben 250.000 le persone che si sono spinte fino ai 1.400 metri dell’altipiano per godersi la suggestione dei 525 ettari in fiore.
Quest’anno si festeggia anche il ventennale del riconoscimento europeo della lenticchia di Castelluccio a prodotto Igp, un classico prodotto dell’agricoltura di montagna coltivato in maniera del tutto naturale secondo le prescrizioni del disciplinare di produzione approvato dall’Unione Europea nel 1997, che prevede anche un certo tipo di confezionamento (in sacchetti di iuta o plastica ed in contenitori di cartone, dal peso di 250 grammi, 500 grammi o 1 chilogrammi) che riportano, in tutti e tre i casi il marchio comunitario Igp. Un ulteriore rischio da evitare è la frode legata al legume: già su internet pare si siano allargate le vendite della lenticchia di Castelluccio contraffatte.

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