02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

QUERELLE OGM - SE LA COLDIRETTI GUIDA IL FRONTE DEL NO, CONFAGRICOLTURA CHIEDE ONESTA’ PERCHE’ “ITALIA FREE E’ UNA FAVOLA: IMPORTIAMO MILIONI DI PRODOTTI OGM PER ALIMENTARE GLI ANIMALI”. GLI ITALIANI? IL 74% LI CONSIDERA PERICOLOSI PER LA SALUTE

Dubbi sul piano sanitario ed ambientale, “nemici” della tipicità del made in Italy in tavola, diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori europei stanno abbandonando (-3% nel 2010), e non c’è neanche convenienza economica per gli agricoltori, ma solo per le multinazionali che li producono: è questa la posizione della Coldiretti che, nella querelle sugli Ogm, guida il fronte del “secco” no. Dall’altra parte, c’è Confagricoltura, secondo il cui presidente Mario Guidi “bisogna essere onesti e spiegare ai consumatori che parlare di Italia Ogm free è raccontare una favola, visto che importiamo milioni di tonnellate di prodotti geneticamente modificati destinati all’alimentazione di quegli animali di cui mangiamo le carni e beviamo il latte”. Gli italiani? Secondo un’indagine di ”Interactive market research” per il mensile Espansione”, presentata a “Tuttofood”, la fiera dell’alimentare a FieraMilano - teatro del dibattito tra le maggiori organizzazioni agricole del Paese - il 74% considera sicuri, probabili o comunque non da escludere danni alla salute per chi mangia prodotti alimentari Ogm e il 55,8% non assaggerebbe un piatto Ogm o comunque sarebbe molto in dubbio se gli fosse proposto dal suo ristorante preferito.

Secondo la Coldiretti, la “forte contrarietà” espressa dagli italiani “dà valore alla scelta fatta dall’Italia per un’agricoltura libera da Ogm, grazie all’impegno di un vasto schieramento che comprende Coldiretti, movimenti ambientalisti, consumatori e istituzioni in rappresentanza della maggioranza dei cittadini e agricoltori che sono contrari al biotech nei campi e nel piatto”. Per l’Italia, dice Coldiretti, ai crescenti dubbi sul piano sanitario e ambientale si aggiungono quelli determinati dalla necessità di tutela del made in Italy a tavola. “Gli Ogm - sostiene la Coldiretti - spingono verso un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy”. Secondo l’associazione, peraltro, in Europa anche negli 8 Paesi su 27 dove la coltivazione è ammessa, nel 2010 sono calati del 3% i terreni seminati con Ogm, “a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori europei stanno abbandonando”, secondo l’analisi Coldiretti sulla base del rapporto annuale 2010 dell’“International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications”. Una conferma che, conclude Coldiretti, “nel coltivare prodotti transgenici non c’è neanche convenienza economica per gli agricoltori (ma solo per le multinazionali che li producono come pensa il 64,8% degli italiani secondo l’indagine), perchè di fatto non sono riusciti a trovare un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori ad acquistarne i prodotti”.

“Non vorrei sembrarvi uno di quegli empirici sperimentatori che provavano su di sè medicamenti e pozioni - dice da parte sua il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - al massimo posso essere una specie di cavia cosciente, che oltre un anno fa ha assaggiato un’ottima polenta preparata con mais Ogm e a tutt’oggi sta benissimo”. Guidi, che, lancia l’allarme per la frenata della ricerca, in agricoltura nel nostro Paese: “siamo sempre più dipendenti dall’estero”. E, sul fatto che parlare di Italia Ogm free non è esatto, visti i milioni di prodotti geneticamente modificati che importati per alimentare gli animali, aggiunge “esattamente come si fa in tutto il resto del mondo, perchè le grandi produzioni di mais e soia, base per i mangimi vengono realizzate dove gli Ogm sono la regola dell’agricoltura e noi li importiamo perchè non abbiamo coltivazioni sufficienti, e sufficientemente remunerative, per rispondere al fabbisogno nazionale. Così avviene anche - prosegue Guidi - per la maggior parte dei prodotti trasformati su scala globale che contengono mais, soia o i loro derivati. E poi ricordiamoci che anche le normative europee assegnano alla presenza di Ogm nei cibi una soglia di tolleranza, che, in ogni caso, non è pari allo zero. La conclusione è che in Italia gli Ogm si possono mangiare ma non coltivare, così abbiamo il danno di non essere competitivi e la beffa di essere illusi”.
.
E un’altra “beffa” secondo il presidente di Confagricoltura si consuma ai danni della ricerca. “Tutti - afferma - hanno coscienza che un miliardo di persone denutrite ha bisogno di mangiare e che l’obiettivo più immediato è quello di aumentare in modo sostenibile la produttività dell’agricoltura. I risultati della ricerca scientifica ci dicono che il settore è in grado di soddisfare questa richiesta ed altre relative alle bioenergie, ai biomateriali, alla riduzione dei gas serra. E mentre tutto ciò accade, - sottolinea Guidi - in Italia, da circa dieci anni non si fanno più ricerche sulle biotecnologie per l’agricoltura. Eppure a livello di risorse scientifiche le condizioni per rilanciare un’eccellente tradizione di biotecnologia agraria nel nostro Paese ci sono tutte e voglio ricordare che, proprio grazie a questa continuità di ricerca la produzione agricola media italiana è incrementata di 2,5 volte negli ultimi quarant’anni, a fronte di una significativa riduzione della superficie coltivabile”. Per Guidi, “quel che manca è la consapevolezza del valore strategico della ricerca in agricoltura, pesantemente testimoniata dai pessimi dati sulla marginalità dell’Italia rispetto agli altri Paesi dell’Ocse nella proporzione di brevetti posseduti e richiesti, ossia sulla nostra crescente dipendenza dall’estero nello sfruttamento delle licenze e dei brevetti per coltivare le nostre terre”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli