“Il nuovo documento va bocciato perché non riforma nulla, soprattutto non apporta alcun miglioramento per i consumatori nel momento in cui non mette mano alle regole sulla contaminazione dei prodotti. Per la parte produttiva è addirittura peggiorativo, penalizzando il nostro Paese che è tra i più virtuosi nel rispetto dei disciplinari di coltivazione e, quindi, ci pone in una condizione di svantaggio competitivo”: sono queste le motivazioni che stanno alla base dell’appello che Cia-Agricoltori ha lanciato ai parlamentari della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, chiedendo loro di votare “no” al nuovo Regolamento Europeo per il settore biologico che verrà loro sottoposto domani.
“Questo non è un Regolamento che riforma, ma un esercizio accademico che non serve. La Confederazione da sempre si è posta a tutela delle vere produzioni biologiche, perciò è meglio lasciare le cose come stanno e non procedere a una riforma del genere. Chiediamo a tutti i parlamentari Ue un atto di responsabilità - conclude la Cia - per un comparto che in Italia è in costante crescita, con oltre 60.000 aziende impegnare e una superficie coltivata a biologico che sfiora il 15% del totale”.
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