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Il re dei sommelier … Simone Loguercio ha vinto l’edizione 2018 del concorso che premia il migliore d’Italia... Un fiorentino (di adozione, vabbè) al primo posto, poi un pistoiese al secondo, terzo gradino ex-aequo tra un lucchese e un livornese, e al sesto posto ancora Firenze con la prima delle donne. Exploit della Toscana - cinque nei primi sei su 19 finalisti - al Kursaal di Merano nell’edizione 2018 del concorso “Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc”, insomma il campionato italiano secondo l’Ais, la più antica e prestigiosa squadra dei sommelier tricolori. Il vincitore si chiama Simone Loguercio, ha 37 anni ed è originario di Caselle in Pittari, nel Cilento, ma dal 2000 è a Firenze, dove si è laureato in architettura. E dove, “grazie - racconta - al mio spirito tanto curioso che da principio mi ha fatto avvicinare al mondo del cocktail”, ha scoperto una grande passione per il vino, “perché dietro ogni bottiglia c’è un mondo che racchiude il lavoro e il territorio”. Passione che gli ha regalato un palmarès di tutto rispetto: è di pochi mesi il titolo regionale di Miglior Sommelier, quasi in accoppiata con Miglior Sommelier del Sagrantino, e prima il secondo posto in Toscana nel 2017, anno che l’ha visto primeggiare anche nel mondo dell’Albana. Nel frattempo, Simone Loguercio lavora a tempo pieno come sommelier al Konnubio, gettonato ristorante del centro di Firenze guidato dalla cuoca-star Beatrice Segoni. “Il nostro pirata è arrivato all’arrembaggio conquistando il titolo con la concretezza, la semplicità e un pizzico di incoscienza che gli permettono di ammaliare, emozionare e conquistare qualsiasi platea”: così la “maestra” Simona Bizzarri, a capo della scuola di Ais Toscana, commenta il successo di Simone Loguercio. Che non sta nella pelle, “soltanto adesso riesco a mettere a fuoco ma sono ancora dentro un turbine di emozioni, si fa fatica a capire”. Anche perché la fase decisiva è stata durissima. Prima la semifinale con il sommelier-ristoratore livornese Massimo Tortora, un “mastino” eterno piazzato del concorso, poi lo scontro decisivo con il wine-consultant pistoiese Valentino Tesi. Diverse fasi: riconoscimenti alla cieca, abbinamenti (tre piatti con due vini autoctoni italiani e poi in lingua due esteri non francesi), decantazione (“ho scelto un Barolo...”) e infine la comunicazione, “quella - dice il vincitore - che sento più mia”, tra i temi proposti l’Alsazia e la figura di Luigi Veronelli. Nello spareggio per il bronzo, nessun vincitore: terzo posto ex aequo per Tortora e per un altro toscano rampante, il lucchese Simone Vergamini, wine blogger e colonna portante del canale digitale Wine Tv. Grande soddisfazione anche per il sesto posto di Clizia Zuin, che Simona Bizzarri accarezza con due aggettivi, “caparbia e determinata”. Alla Toscana, esattamente alla delegazione Ais di Pistoia, anche il premio Surgiva, per la sensibilità dimostrata tramite la realizzazione di una vendita benefica di vino, finalizzata all’acquisto di attrezzature l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Nominati anche tre sommelier onorari: Alessandro Regoli, direttore del sito Winenews; Luigi Caricato, esperto di olio; Carlo Romito, chef e presidente di Solidus, l’organismo che riunisce le associazioni professionali dell’ospitalità.

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