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Rafforzare la presenza italiana in Europa per poter contare su un’Ue più forte, che decide e non delega. Ecco l’obiettivo dell’incontro di scena oggi all’Europarlamento di Bruxelles, promosso da Federalimentare

Rafforzare la presenza italiana in Europa per poter contare su un’Ue più forte, che decide e non delega. Ecco l’obiettivo dell’incontro di scena oggi all’Europarlamento di Bruxelles, promosso da Federalimentare (www.federalimentare.it), che ha coinvolto numerosi europarlamentari italiani, l’ambasciatore Marco Peronaci, Rappresentante Permanente Aggiunto presso l’Unione Europea, Giovanni La Via, presidente della Commissione Ambiente, Sanità e Sicurezza Alimentare dell’Ue, Paolo De Castro coordinatore per il Gruppo dei socialisti e democratici della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, e alcuni rappresentanti della Commissione Europea, riuniti per analizzare e discutere insieme le priorità dell’industria agroalimentare italiana in Europa.
“L’industria alimentare italiana crede profondamente nell’Europa - ha detto nel suo messaggio all’Europarlamento il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia - ma in un’Europa forte e completa, non a metà. Guardiamo con grande preoccupazione al fatto che le istituzioni europee, a cominciare dalla Commissione, pensino di reagire alle crescenti tensioni anti europeiste mantenendo un profilo più basso possibile, delegando ai singoli Stati membri scelte importanti e strategiche di competenza europea. Ne sono dimostrazione, per esempio - continua Scordamaglia - la recente proposta in tema di divieti degli Ogm, questione lasciata al giudizio dei singoli Stati membri, o la timidezza con cui la Commissione porta avanti, in tema di etichettatura, la procedura di infrazione contro i “semafori” inglesi, che penalizzano i prodotti di qualità con intenti solo protezionistici”.
Nell’incontro sono stati affrontati alcuni temi prioritari per le strategie dell’industria agroalimentare italiana, tra cui i piani della politica commerciale dell’unione europea, il Ttip (l’accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America), la lotta alla contraffazione ed all’Italian Sounding, fenomeni che hanno un impatto di circa 60 miliardi di euro sulle aziende italiane, la metà del fatturato dell’intero settore agroalimentare italiano e il doppio rispetto alla quota dell’export.

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