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Rapporto Flai Cgil-Metes: è di 10,96 euro il salario orario medio degli oltre 1.034.000 operai impiegati in agricoltura. Solo il 10% a tempo indeterminato: Piemonte la Regione più generosa (11,96 euro l’ora), Basilicata fanalino di coda (9,48)

Sono poco più di un milione (1.034.525, secondo il più recente dato Inps) gli operai che lavorano nei campi italiani: di questi la stragrande maggioranza, circa il 90%, è pagata a ore, e guadagna in media 10,96 euro l’ora. Il restante 10%, che ha invece contratti a tempo indeterminato, percepisce un salario medio mensile di 1.362,36 euro. Ad affermarlo è la prima edizione del Rapporto 2017 dell’Osservatorio Nazionale sulle Dinamiche Retributive degli Operai Agricoli, realizzato dalla Fondazione Metes per conto di Flai Cgil.
Scorrendo le tabelle delle retribuzioni orarie medie nelle diverse regioni italiane risulta, inoltre, che il Piemonte, con 11,96 euro l’ora, è la regione caratterizzata dal salario orario più elevato, mentre il fanalino di coda è la Basilicata, con una media di 9,18 euro. A livello provinciale, invece, è Mantova al top delle retribuzioni, con un valore di 14,18 euro, ed all’estremo opposto c’è Ascoli Piceno-Fermo, con 6,33 euro. Per i salari mensili medi dei (pochi) operai agricoli a tempo indeterminato, si rileva, invece, il valore più elevato in Trentino Alto Adige, con 1.481,01 euro al mese, mentre è in Campania il valore più basso, pari a 1.236,77 euro.<BR>
Pur con il caveat dei valori medi, che non tengono quindi conto dei livelli diversi di specializzazione e qualifica degli operai, i dati del documento Flai Cgil-Metes sono comunque preziosi in quanto vanno a colmare un vuoto statistico di ben sette anni, dato che è dal 2010 che Istat ha smesso di compiere la rilevazione delle dinamiche salariali del mondo agricolo.

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