Regione, province e comuni collaborano con l’obiettivo di dare il massimo supporto al consolidamento e allo sviluppo di un settore agricolo da primato per qualità, valore, capacità di creare ricchezza, lavoro ed export: nasce in Veneto la “filiera istituzionale” dell’agricoltura regionale. “Il mondo dell’agricoltura va portato all’interno della pianificazione urbanistica degli enti locali per ridurre e dove possibile eliminare un consumo di territorio assurdo e dannoso”. Così l’assessore regionale alle Politiche del Primario, Franco Manzato, oggi a Padova al primo incontro di questa nuova filiera.
“Nel Veneto - sottolinea Manzato - spariscono quotidianamente circa 10 ettari di territorio agricolo e questo fatto, da solo, dovrebbe spingere tutti a fare del settore rurale una parte integrante della costruzione urbanistica e dello sviluppo urbano. Nel passato l’urbanistica regionale ha visto e indicato le aree limitrofe agli agglomerati urbani come “aree bianche e vuote”, ossia zone disponibili, da riempire ed adibire ad attività dei settori secondario e terziario, oltre che agli insediamenti abitativi e servizi più disparati, mentre l’agricoltura - spiega l’assessore - non è stata seriamente considerata come un’attività economica importante o tantomeno strategica. Dobbiamo e vogliamo cambiare questo trend, inserendo il primario negli asset di espansione urbanistica territoriale”.
L’incontro ha inoltre focalizzato l’attenzione dei partecipanti sui Gal, i Gruppi di Azione Locale, a cui partecipano i diversi segmenti economici del territorio; sul recente bando da circa 88 milioni di euro del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto; sul Portale Piave (www.piave.veneto.it). Lo spazio maggiore è stato dedicato però al dibattito e al confronto tra i rappresentanti delle diverse istituzioni locali e tra questi e i tecnici regionali, con un dialogo circolare nel quale sono emersi spunti di collaborazione su smaltimento eternit, impatto ambientale dei fitofarmaci, spandimento di nitrati e sburocratizzazione.
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