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REGIONI, NO AGLI OGM IN ITALIA: GLI ASSESSORI ALL’AGRICOLTURA DICONO NO ALLA COESISTENZA TRA OGM E COLTIVAZIONI TRADIZIONALI E PRESENTANO UN DOCUMENTO PERCHE’ IL MINISTRO GALAN PORTI IN SEDE COMUNITARIA LA LORO POSIZIONE. SLOW FOOD: “PASSO DECISIVO”

Le regioni dicono no agli Ogm in Italia: gli assessori regionali all’agricoltura, in Commissione, non hanno approvato le linee guida per la coesistenza tra coltivazioni Ogm e coltivazioni tradizionali e biologiche. Hanno invece adottato un documento, proposto dal coordinatore nazionale Dario Stefàno, assessore all’agricoltura della Regione Puglia, che dà mandato al Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan di applicare le clausole di salvaguardia sulla questione Ogm.

“L’Italia va considerato territorio libero da Ogm - spiega Franco Manzato, assessore all’agricoltura della Regione Veneto - e rispetto a tale posizione le Regioni, che hanno competenza primaria ed esclusiva in materia di agricoltura, hanno dato mandato al Ministro Galan di portare questa posizione nazionale in sede comunitaria. Sono dunque le Regioni che determinano la posizione italiana”.

Per il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese, “l’esito della Conferenza Stato-Regioni è una notizia positiva per gli agricoltori e i consumatori italiani. La strada che gli assessori hanno intrapreso oggi non lascia ombra di dubbio. Slow Food si mette a disposizione per collaborare con istituzioni, enti, organizzazioni e società civile per un’Italia libera da Ogm”.

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