REGISTRA IL RECORD DI VENDITA AL MERCATO DEL PESCE DI TSUKIJI (1,34 MILIONI DI EURO) MA GLI CHEF ECO & STELLATI LO BANDISCONO DAI MENU: DESIDERATO E A RISCHIO ESTINZIONE LE DUE FACCE DEL TONNO ROSSO. FEDERCOOPESCA: “DURO COLPO A TRADIZIONE ITALIANA”

Da una parte fa registrare il record di prezzo al mercato del pesce di Tsukiji, a Tokio in Giappone (1,34 milioni di euro per l’esemplare da 222 chili la cui vendita ha fatto il giro del mondo), dall’altra gli “eco chef”, da Carlo Cracco a Moreno Cedroni, da Emanuele Scarello a Nino Di Costanzo e Fabio Baldassarri, lo bandiscono dai loro menu, non “per i quattrini” commenta Chicco Cerea, chef del ristorante “Da Vittorio” a Brusaporto (Bergamo), ma “perché i vincoli di mercato relativi al tonno rosso, a rischio estinzione, devono valere per tutti. Mentre in Europa e in Italia si fanno battaglie di sostenibilità, che condivido, i giapponesi non si limitano agli acquisti milionari dei loro pesci oceanici ma si accaparrano anche il miglior tonno rosso del nostro Mediterraneo”: desiderato o protetto, ecco le due facce del tonno rosso, la varietà più pregiata. E non piace alla Federcoopesca la decisione presa da molti chef stellati, riportata dal “Corriere della Sera” (firma Marisa Fumagalli): “rispettiamo tutte le scelte ma non comprendiamo questa levata di scudi contro il tonno rosso in cucina - commenta l’associazione - eliminarlo significa perdere un tassello importante della nostra cultura gastronomica e delle tradizioni marinare, essendo un esemplare tipico delle acque del Mediterraneo, produzione di punta della flotta peschereccia italiana”.

Anzi, secondo la Federcoopesca, il tonno rosso andrebbe valorizzato visto che non è facile trovare pesce nazionale al ristorante. Tra l’altro il buono stato di questa specie nei mari, ricorda l’associazione, ha fatto sì che per quest’anno verrà aumentato il quantitativo massimo di cattura deciso a livello internazionale, “motivo in più per non capire le motivazioni di questa battaglia”.