02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

RELATIVISMO SCIENTIFICO: GLI ALLEVAMENTI ANIMALI SONO GRAVOSI PER L’AMBIENTE. MA ANCHE NO. DOPO STUDI CHE DIMOSTRANO L’INSOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DELLA PRODUZIONE DI CARNE, UN ALTRO STUDIO CHE NE DIMOSTRA, INVECE, LA SCARSA INCIDENZA

Mangiare molta carne fa male all’ambiente ... o no? Ammettiamolo: non è facile capirci qualcosa. L’ultimo ribaltone scientifico è stato operato da uno studio di Frank Mitloehner dell’università di Davis, presentato nel Meeting della American Chemical Society di San Francisco: la produzione e il consumo di carne e altri cibi di origine animale non sembrano essere un peso poi così gravoso per clima e ambiente. Agli ambientalisti, i quali sostengono dimostratamente che a fronte di emissioni di gas metano da parte degli animali, inquinamento per prodrre il cibo per allevarli e consumo di acqua, nonché spese di trasporto, e soprattutto aumento della domanda di questi alimenti da parte di paesi emergenti, il cibo di origine animale è da considerare un peso per l’ambiente, Mitloehner oppone uno studio - a sua volta dimostrato - per il quale allevamenti e produzioni agricole contribuiscono solo per il 3% alla produzione complessiva di gas serra, molto meno di altre voci dell’inquinamento come i trasporti. La strategia, secondo Mitloehner, non è ridurre la produzione di cibi di origine animali, ma di renderla più efficiente. Giorgio Felicetti, presidente Lav, parla di “negazionismo” prevedibile di fronte alla dimostrazione inequivocabile che un alto consumo di carne ha un impatto forte sull’ambiente in termini di emissioni di anidride carbonica. “Sappiamo che il peso in termini di emissioni da parte degli allevamenti - ha concluso - va dal 18 al 30%: basti pensare che un chilo di carne bovina brucia 35 metri quadri di foresta, succhia 15.500 litri d’acqua e produce 36 chili di Co2”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli